Estinzioni di insetti non quantificate e non quantificabili: il rischio è reale, come spiega un gruppo di 30 esperti internazionali guidati dai ricercatori dell’Università di Helsinki ha discusso dei pericoli che la perdita di insetti potrebbe causare, e delle modalità per prevenire tali eventualità.
“E’ sorprendente quanto poco sappiamo della biodiversità a livello globale, quando solo il 10-20% circa degli insetti e di altre specie di invertebrati sono stati descritti e nominati. E anche di quelli che hanno ormai un nome, sappiamo poco piu’ di una breve descrizione morfologica, forse una parte del codice genetico e un singolo sito in cui sono stati avvistati”, commenta Pedro Cardoso, del Museo finlandese di Storia naturale Luomus, presso l’Università di Helsinki, in Finlandia.
“Con la perdita di varie categorie di insetti, e di animali in generale, perdiamo non solo un pezzo del complicato puzzle che forma il mondo della vita, ma anche la biomassa, essenziale per esempio per nutrire altri animali nella catena alimentare, geni e sostanze unici che un giorno potrebbero contribuire a curare malattie, e funzioni dell’ecosistema da cui l’umanità potrebbe dipendere”, aggiunge Cardoso, sottolineando l’importanza dell’impollinazione, un fenomeno che interessa la maggior parte delle colture e la cui esistenza risulta minacciata dall’attività antropica.
I ricercatori suggeriscono anche possibili soluzioni pratiche basate su prove esistenti raccolte in tutto il mondo, che contribuirebbero ad evitare ulteriori perdite di popolazione di insetti e estinzioni di specie, diffondendo un prontuario in nove punti che comprendono consigli per i cittadini e le pratiche agricole da osservare per preservare gli habitat e quindi l’esistenza delle specie di insetti.
Stando alle dichiarazioni degli scienziati potrebbe rivelarsi essenziale inoltre isolare parti di terra e gestirne la conservazione, trasformando le pratiche agricole globali allo scopo di promuovere la coesistenza di specie e mitigare il cambiamento climatico. “Mentre piccoli gruppi di persone possono avere un impatto sulla conservazione degli insetti a livello locale, per il recupero su vasta scala sono necessari la coscienza collettiva e uno sforzo coordinato a livello globale, cosi’ da poter gestire per l’inventario, il monitoraggio e la conservazione delle specie”, afferma Michael Samways, docente presso la Stellenbosch University, in Sudafrica.