Un gruppo di ricercatori dell’Università di Harvard, del Massachusetts Institute of Technology e del Dana-Farber Cancer Institute ha sottoposto a uno screening sistematico oltre 4.500 molecole e composti su 578 cellule appartenenti a 24 tipi diversi di cancro, riscontrando che ben 49 farmaci non oncologici hanno mostrato di avere un alto tasso di attività antitumorale.
Si tratta di medicinali utilizzati per il trattamento del diabete, dell’alcolismo e perfino per quello dell’osteoartrite nei cani. Le vecchie molecole sono state in grado di uccidere alcune cellule tumorali, lasciando intatti i tessuti sani. Alcuni composti –hanno spiegato gli scienziati – hanno agito con meccanismi non comuni, ossia non inibendo una proteina ma attivandola. La maggior parte dei farmaci che ha ucciso le cellule tumorali lo ha fatto interagendo con un bersaglio molecolare che non era stato riconosciuto in precedenza.
“Fino ad oggi, la maggior parte delle scoperte avvenute in oncologia sono state fortuite; lo screening sistematico su larga scala dell’intera farmacopea non è stato possibile. Non è noto fino a che punto i farmaci non oncologici abbiano potenziale come future terapie antitumorali”, concludono gli studiosi.
(Fonte: socialfarma.it)