Oggi la prima videoconferenza dell’astronauta ESA Luca Parmitano dal rientro a Terra, avvenuto lo scorso 6 Febbraio.
AstroLuca, colonnello dell’Aeronautica Militare, di ritorno dalla missione Beyond, si è collegato da Houston con la sede dell’ASI, ed ha riposto alle domande dei giornalisti presenti.
Il momento più impegnativo della missione, ha raccontato AstroLuca, “è stato crescere come comandante e come leader della Stazione: arrivavo da veterano ma mi sono unito a un equipaggio esperto su sistemi e condotta. Con la Expedition 61 ho dovuto cambiare approccio perché c’erano aspettative diverse.”
E “Oltre”? Dopo la missione Beyond cosa aspetta l’astronauta? “Non mancano mai gli obiettivi,” spiega Parmitano. “Ci sono fasi intensissime, in cui si è sotto i riflettori, poi c’è una fase più nascosta, di supporto ai colleghi che si preparano ai prossimi voli.”
Non è mancato il riferimento al Coronavirus: “Un grande nemico è lasciarsi andare al panico: in Italia c’è un sistema sanitario tra i più all’avanguardia al mondo. Abbiamo esperti che stanno lavorando per contenere l’espansione del virus, dobbiamo avere fiducia nelle capacità di chi fa questo lavoro. Sulla ISS abbiamo condotto esperimenti che riguardano i virus, ma il COVID-19 è troppo recente per creare un esperimento da effettuare sulla Stazione.”
Dal punto di vista emotivo, Parmitano spiega di “avere fiducia nelle istituzioni che stanno facendo il possibile per contenere danni ed effetti su persone e sul sistema paese. E’ difficile per tutti: da italiano sono preoccupato perché parte della mia vita è ancora in Italia ma non sono allarmato tanto da temere che ci possano essere conseguenze catastrofiche. E’ importante tenere i piedi per terra, e detto da un astronauta può sembrare strano.”
Parmitano invita a “non credere alle fake news. Affidarsi a chi ha expertise e che ha fatto di questo lavoro la sua vita“. “Prendo le precauzioni valide per tutti, dico alle mie figlie di evitare zone chiuse molto affollate. Poi, se sarà necessario isolarsi lo faremo, se le autorità lo riterranno opportuno“.
Riferendosi alla lotta ai cambiamenti climatici, secondo Luca “ci sono 2 modi per unire le persone: avere un nemico comune (come nel caso del coronavirus, la sua possibile espansione a livello mondiale) e un altro modo è avere un grande sogno, e questo potrebbe essere il sogno di un pianeta che utilizza le risorse in modo intelligente.”
Per quanto riguarda l’esperienza di Luca nello Spazio, per Parmitano “la realtà supera i sogni: la mia idea di vivere in orbita prima di diventare astronauta era un mosaico di immagini prese da cartoni animati giapponesi. Non avendo una mia visione personale, era un’idea presa in prestito. Dopo averla vissuta di persona, posso dire che è un’esperienza al di la dei sogni: non c’è cosa più bella di poter dire che la realtà è ancora più immersiva.”
Chi è Luca Parmitano, il primo comandante italiano della Stazione Spaziale
L’astronauta ESA Luca Parmitano è stato il 3° europeo e il 1° italiano a ricoprire il ruolo di comandante della Stazione Spaziale Internazionale (International Space Station crew commander): la cerimonia di avvicendamento al comando è avvenuta il 2 ottobre 2019, ed ha dato inizio alla “Expedition 61” e alla seconda parte della missione “Beyond”.
Nato a Paternò, Luca Parmitano si è diplomato al Liceo Scientifico Statale “Galileo Galilei” di Catania nel 1995.
Nel 1999 si è laureato in Scienze Politiche all’Università di Napoli Federico II, in Italia, con una tesi in Diritto Internazionale. Nel 2000 si è diplomato all’Accademia Aeronautica Italiana di Pozzuoli, Italia.
Ha portato a termine l’addestramento base con la U.S. Air Force alla Euro-Nato Joint Jet Pilot Training presso la Sheppard Air Force Base in Texas, Stati Uniti, nel 2001. Nel 2002 si è qualificato sull’A-11 presso il 101 Gruppo Unità Operativa di Conversione. Nello stesso anno, ha completato il corso JCO/CAS con la USAFE a Sembach, in Germania.
Nel 2003 si è diplomato come Ufficiale di Guerra Elettronica alla ReSTOGE di Pratica di Mare, Italia. Ha completato il Programma di Leadership Tattica (TLP) a Florennes, Belgio, nel 2005.
Nel luglio del 2009 Parmitano ha conseguito un Master in Ingegneria del Volo Sperimentale presso l’Istituto Superiore dell’Aeronautica e dello Spazio (ISAE) di Tolosa, Francia.
E’ stato selezionato come astronauta ESA nel maggio 2009.
Nel febbraio 2011, Parmitano è stato assegnato come ingegnere di volo alla missione di lunga durata 36/37 sulla Stazione Spaziale Internazionale. Luca è partito a bordo di un lanciatore Soyuz il 28 maggio 2013 dal cosmodromo di Baikonour, Kazakistan.
Durante la missione Volare, Luca ha trascorso 166 giorni nello spazio portando avanti oltre 20 esperimenti e prendendo parte a due attività extra veicolari e all’attracco di quattro navette. È rientrato a Terra l’11 novembre 2013.
Parmitano è stato promosso al ruolo di Colonnello dell’Aeronautica Militare Italiana subito prima della sua seconda missione nello spazio, Beyond, del 2019. Ha accumulato più di 2.000 ore di volo, si è qualificato su oltre 20 tipi di aerei ed elicotteri militari, ha volato su oltre 40 tipi diversi di velivoli.
Nel 2007 Luca ha ricevuto una Medaglia d’Argento al Valore Aeronautico dal Presidente della Repubblica Italiana. Nel 2013 gli è stato riconosciuto il titolo di “Commendatore al Merito della Repubblica” dal Presidente della Repubblica Italiana.
La Missione Beyond
Mentre era al comando della Stazione Spaziale Internazionale, Luca ha ricoperto il ruolo guida di EV1 nelle prime tre delle quattro complesse attività extraveicolari (EVA) per manutenzione sul rilevatore di raggi cosmici AMS-02, lo Spettrometro Magnetico Alfa. Durante questa serie di ‘passeggiate spaziali’ Parmitano ha superato il record europeo, detenuto dall’astronauta dell’ESA Christer Fuglesang, per la passeggiata spaziale cumulativa più lunga, di un’ora e tre minuti. Parmitano ha trascorso un totale di 33 ore e 9 minuti in attività extraveicolari nel corso di sei EVA.
Le attività extraveicolari per riparare AMS sono state considerate ancora più impegnative di quelle per riparare il telescopio spaziale Hubble, poiché lo strumento, delle dimensioni di un autobus, non era progettato per essere riparato in orbita. Le passeggiate spaziali hanno richiesto quattro anni di pianificazione, e lo sviluppo di nuove procedure e di oltre 20 nuovi attrezzi.
Oltre a queste attività, Parmitano ha dato supporto per oltre 50 esperimenti europei in orbita, tra cui Analog-1 nel quale ha controllato dallo spazio un rover nei Paesi Bassi per raccogliere delle rocce.