Per anni, gli appassionati di astronomia hanno sperato di poter vedere ad occhio nudo una cometa passare vicino alla Terra e finalmente potrebbe essere arrivato il momento. L’oggetto tanto atteso potrebbe essere la cometa ATLAS (o C/2019 Y4). Quando è stata scoperta il 28 dicembre 2019, era molto tenue ma da allora, ha iniziato ad illuminarsi così rapidamente tanto da dare agli astronomi la speranza di poter osservare uno spettacolo mozzafiato. Ma trattandosi di una cometa, gli osservatori sono anche cauti nell’elevare le loro speranze, sapendo che potrebbe esaurirsi.
Il nome della cometa è l’acronimo di Asteroid Terrestrial-impact Last Alert System (ATLAS), un sistema di rilevamento astronomico nelle Hawaii, ottimizzato per rilevare gli oggetti near-Earth più piccoli da alcuni giorni ad alcune settimane prima del loro avvicinamento. In questa occasione, il sistema ha anche scoperto una cometa.
Quando gli astronomi l’hanno avvistata per la prima volta a dicembre, ATLAS era nell’Orsa Maggiore ed era un oggetto estremamente tenue, vicino alla magnitudine 20, ossia circa 398.000 volte più debole delle stelle che sono sulla soglia della visibilità ad occhio nudo. In quel momento, si trovava a 439 milioni di chilometri dal sole. Le comete solitamente si illuminano di più quando si avvicinano al sole perché bruciano più intensamente e rilasciano più sostanze volatili. Al suo punto più vicino (perielio), il 31 maggio, ATLAS si troverà a 37,8 milioni di chilometri dal sole. Un cambiamento così forte nella distanza solare solitamente provoca un aumento della luminosità delle comete di quasi 11 magnitudini, sufficienti a rendere ATLAS facilmente visibile con un piccolo telescopio o un binocolo. A rendere il tutto ancora più spettacolare, c’è il colore della cometa, che è leggermente verde. Considerando, però, che si avvicinerà molto al sole, più vicino rispetto all’orbita di Mercurio, ATLAS potrebbe disintegrarsi prima di raggiungere la luminosità che la renderebbe visibile ad occhio nudo.
La cometa raggiungerà il punto più vicino alla Terra il 23 maggio, quando passerà a circa 116.855.706km
Dalla sua scoperta, la cometa ha intensificato la sua luminosità ad una velocità senza precedenti. Il 17 marzo, ATLAS aveva già una magnitudine di +8,5, oltre 600 volte più luminosa del previsto. Di conseguenza, sono molte le aspettative intorno a questa massa ghiacciata di detriti cosmici, con la speranza che possa dare origine ad uno splendido spettacolo celeste alla fine di maggio. Se riuscisse a continuare ad illuminarsi a questa velocità fino al suo approccio ravvicinato al sole, finirebbe con il gareggiare con il pianeta Venere (magnitudine -5) in quanto a luminosità.
Dove guardare
Nessuno può sapere con certezza quale luminosità raggiungerà ATLAS. Potrebbe diventare visibile ad occhio nudo in condizioni di buio verso la metà o la fine di aprile. Entro metà maggio, forse avrà raggiunto la seconda magnitudine, più o meno luminosa come la Stella Polare. Alcuni nel settore hanno suggerito che potrebbe raggiungere anche la magnitudine di -5.
Le comete del passato
È passato un bel po’ di tempo da quando una cometa ha creato un simile spettacolo, soprattutto nell’emisfero settentrionale. Nel marzo 2013, subito dopo il tramonto è stata visibile la cometa PanSTARRS. Ma sebbene abbia brevemente raggiunto la prima magnitudine con una breve e luminosa coda, la sua bassa altitudine e il luminoso cielo al tramonto hanno inficiato quello che altrimenti sarebbe stato un oggetto molto evidente. La cometa Lovejoy nel 2011 e la cometa McNaught nel 2007 sono diventate oggetti straordinari, ma purtroppo, quando erano nella loro forma migliore, sono stati visibili solo dall’emisfero meridionale.
Sono passati quasi 25 anni da quando una cometa ha regalato un vero e proprio spettacolo nel cielo. La cometa Hale-Bopp è passata durante la primavera del 1997 e la cometa Hyakutake aveva fatto la stessa cosa un anno prima. Entrambe sono state grandi comete, molto luminose e ben strutturate. Ora, dopo una “assenza di comete”, ATLAS potrebbe finalmente animare i cieli notturni della primavera.