Circa 350 contagi in 30 paesi, 42 pazienti ricoverati e 7 morti, l’Africa è ancora lontana dai numeri registrati in Europa ma anche nel “Continente Nero” il Coronavirus sta avanzando, spingendo i governi a decretare lo stato di emergenza e a chiudere i confini, sia per tutelarsi che per rassicurare le popolazioni. Finora la stragrande maggioranza dei casi riguarda persone arrivate dall’Europa e dal Nord America. Nel contempo diversi paesi africani non sono ancora in grado di effettuare test, fonte di preoccupazione per l’Oms che continua a potenziare le loro capacità per consentire a tutti di effettuare una rapida diagnosi, unico mondo per contenere l’epidemia.
Brutte notizie anche dalla Nigeria, paese piu’ popoloso del continente, che conferma il terzo caso: una nigeriana di 30 anni, di ritorno a Lagos il 13 marzo dopo un viaggio in Gran Bretagna, in auto isolamento e ora curata al Mainland General Hospital. Nel contempo ad Abuja i medici di strutture pubbliche e private hanno decretato l’avvio di uno sciopero a durata indeterminata in segno di protesta per ritardi di pagamento degli stipendi e per condizioni di lavoro poco sicure. Per ora il governo di Abuja non chiude i confini ai turisti stranieri, ma saranno controllati i passeggeri in arrivo da Italia, Francia, Germania, Spagna, Cina, Giappone, Iran e Corea del Sud.
In Rwanda si registrano altri due casi, con un totale di 7. Si tratta di una donna ruandese il cui marito e’ stato tardivamente testato positivo e di un cittadino tedesco arrivato il 13 marzo, ora ricoverato. Il ministero della Salute ha chiuso per almeno 15 giorni scuole e luoghi di culto, invitando la popolazione ad evitare i raduni, lavarsi spesso le mani ed indossare maschere solo quando in contatto con persone positive. Situazione difficile in Sudafrica, con 60 casi positivi confermati, che hanno spinto le autorita’ a dichiarare lo stato di calamita’ nazionale, a chiudere scuole e vietare viaggi. Media locali avvertono la popolazione di una truffa organizzata: con la scusa di ritirare banconote contaminate dal Covid-19, criminali ne consegnano nuove in cambio, ma sono false.
Nel tentativo di fermare la diffusione del coronavirus il Sovrano Consiglio alla guida del Sudan ha dichiarato lo stato di emergenza. A Khartoum nei giorni scorsi e’ deceduto un uomo 50enne, arrivato dagli Emirati Arabi Uniti. Chiusi tutti gli aeroporti, le frontiere terrestri e marittime, tranne che per gli aiuti umanitari. Il Paese ha fermato voli e viaggi in autobus nel vicino Egitto e cancellato voli per Cina, Iran, Italia, Spagna e Giappone.
Stato di emergenza decretato anche in Zimbabwe e Namibia che al momento non registrano alcun caso. Harare chiude ai turisti stranieri per 30 giorni e vieta alla popolazione di uscire dal Paese, stop ai raduni di piu’ di 100 persone, anche nelle chiese, e rinviate le celebrazioni del 40mo anniversario dell’indipendenza. In Namibia scuole chiuse per 30 giorni e divieto dei raduni. In Zambia restrizioni ai viaggi all’estero e quarantena obbligatoria per quanti rientrano.
Somalia, Marocco e Gibuti hanno interrotto tutti i voli internazionali. Anche la caotica Libia, che finora non ha casi accertati di coronavirus, ha chiuso l’ingresso al Paese sia terrestre che aereo mentre l’Algeria ha emesso un divieto di viaggio da e per l’Europa.