“In questi giorni ho ripensato a vecchie letture su Churchill, è la nostra ora più buia, ma ce la faremo“: lo ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in un’intervista a “Repubblica”. “Voglio essere onesto e chiaro, come sempre: adesso è assai difficile fare previsioni, perché siamo di fronte ad un virus nuovo e con un tasso di virulenza che ancora stiamo sperimentando. Il governo coordina con la massima intensità e concentrazione la macchina organizzativa. Due sono gli obiettivi da raggiungere: contenere la diffusione del virus e potenziare le strutture sanitarie perché possano reggere a questa sfida. Siamo un Paese forte“.
“Continuiamo ad agire seguendo la linea della massima precauzione e della proporzionalità delle misure messe in campo rispetto all’evolversi della situazione. Ma la vera differenza ora la devono fare tutti i cittadini. Faccio un appello a tutti gli italiani: dobbiamo fidarci degli scienziati, manteniamo la distanza di un metro, evitiamo baci, abbracci, strette di mano, rispettiamo le altre regole,” prosegue il premier. “Per parte nostra, con il decreto-legge approvato venerdì sera abbiamo predisposto un piano straordinario per rinforzare il personale medico e infermieristico, mentre con altre iniziative ci siamo garantiti alcune linee produttive, qui in Italia, per disporre di attrezzature specialistiche per terapia intensiva e sub-intensiva“.
Il presidente del Consiglio si è sottoposto al tampone per il Coronavirus che è risultato negativo: “I miei medici sono premurosi. Mi seguono con attenzione e ho piena fiducia in loro“.
In riferimento alla bozza del provvedimento, chi l’ha fatta circolare, ha spiegato Conte, “ha compiuto un atto irresponsabile, perché l’indebita diffusione del testo non definitivo ha causato confusione e incertezza presso i cittadini“. Il premier ha confermato che non è stato Palazzo Chigi a far trapelare quella bozza: “Assolutamente no. A tarda sera, quando la bozza è stata inviata ai ministri e ai presidenti delle Regioni, ci siamo ritrovati con un paese che discuteva di misure provvisorie su cui io stesso mi ero riservato di effettuare definitive valutazioni. D’ora in poi adotteremo contromisure severe affinché situazioni del genere non si ripetano più. La riservatezza degli atti normativi in corso di formazione va tutelata al massimo grado“.