L’emergenza coronavirus e’ diventata “una pandemia globale”: lo ha detto al Bundestag il ministro tedesco della Salute Jens Spahn. L’Oms nei giorni scorsi ha continuato a parlare di epidemia e non di pandemia, sostenendo che il virus puo’ essere ancora contenuto. La Germania e’ il primo Paese a definire il Covid-19 un fenomeno pandemico.
La Germania ha accertato fino al momento 240 casi di contagio in 15 dei 16 Stati federali: il più colpito è la Renania Settentrionale-Vestfalia, dove sono stati registrati 111 casi. “Nessuno può dire con certezza quando sarà raggiunto il picco, ma è importante dire che sta arrivando, in modo da essere pronti“, ha detto il ministro, citato dai media tedeschi. Oggi il ministero dell’Interno tedesco ha annunciato di aver vietato l’esportazione di materiale protettivo sanitario, come maschere e guanti, per garantire ai sanitari protezioni sufficienti a far fronte all’epidemia di coronavirus.
Coronavirus, gli esperti: “epidemia è solo all’inizio, potrebbe durare a lungo”
L’epidemia di Covid-19 e’ solo agli inizi e potrebbe proseguire molto a lungo, come mostrano le epidemie del passato. Per gli infettivologi, intervistati dalla rivista Nature, gli sforzi ora devono concentrarsi sul contenimento, per isolare i focolai che stanno comparendo in diversi Paesi. E questa e’ una delle ragioni per cui ancora non e’ stata dichiarata la pandemia. Se l’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) non l’ha ancora fatto, come molti si aspettavano, e’ anche perche’ buona parte della diffusione del virus a livello globale puo’ essere ricondotta a paesi con vasti focolai, quali Cina, Iran, Italia e Corea del Sud, e poi ci sono segnali, in Cina, che la corsa del virus sta rallentando e che potrebbe essere ancora contenuto con le giuste misure.
“Se le passate epidemie insegnano qualcosa, e’ che siamo solo all’inizio di una nuova malattia che puo’ continuare a diffondersi per molti altri mesi ancora. Tutti i paesi devono mettere in campo le misure di contenimento”, scrive Nature. Un altro argomento contro la pandemia e’ che gran parte del mondo e’ gia’ al massimo livello di allerta, con restrizioni di viaggio, scuole ed edifici pubblici chiusi, raduni, congressi e conferenze cancellati. Inoltre i ricercatori di tutto il mondo stanno condividendo le sequenze del genoma del virus, e’ in fase di sviluppo un vaccino e molte riviste scientifiche rendono disponibili gli studi. David Heymann, infettivologo che nel 2003 coordino’ la risposta dell’Oms alla Sars, spiega di non aver consigliato di dichiarare la pandemia perche’ il virus non si sta diffondendo allo stesso modo delle pandemie del 20/mo secolo, che hanno colpito milioni di persone, e per l’impatto economico. Parte delle difficolta’ dell’Oms a dichiarare la pandemia sta anche nel fatto che ci sono pochi esempi del genere: per la Sars ed Ebola non lo fece, mentre per l’influenza nel 2009 si’, attirandosi parecchie critiche per aver reagito in maniera eccessiva. Tuttavia, conclude Nature, “se il virus accelerera’ la sua corsa, la dichiarazione di pandemia potrebbe diventare necessaria”.