Coronavirus, la Gran Bretagna ha scelto di affidarsi alla scienza: “durerà 1 anno, non si può sconfiggere. Unica soluzione è immunità di gregge, tutti ci daranno ragione”

Il Coronavirus e l'approccio strettamente scientifico adottato dalla Gran Bretagna
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Boris Johnson invita gli inglesi a sputarsi in faccia per accelerare l’immunità di gregge“: l’azzeccatissima “Ultim’ora” pubblicata oggi da Lercio ha fatto il giro dell’Italia regalando un sorriso (amaro) per sdrammatizzare sull’emergenza Coronavirus a chi vive barricato dentro casa tra ansia e paura. Ieri, infatti, tutte le agenzie di stampa italiane hanno fornito ai mass media i titoli sul rapporto che il premier britannico Boris Johnson ha fornito alla sua cittadinanza, unico caso al mondo (a differenza di Conte in Italia, Macron in Francia e Trump negli USA) di un leader di Stato che anzichè affidarsi ai video-messaggi ci ha messo la faccia, in sala stampa con i giornalisti, rispondendo per oltre 30 minuti a tutte le loro domande dopo l’annuncio alla nazione. “L’obiettivo è che il 60% dei britannici contraggano il virus per sviluppare l’immunità di gregge, prepariamoci a perdere molti nostri cari” avrebbe detto Johnson nel suo discorso secondo quanto riportato da quasi tutti i media in Italia.

Ma è possibile che la più grande, antica e sviluppata democrazia del Mondo abbia quest’approccio rispetto alla grave emergenza sanitaria? Ovviamente NO. Quello che i nostri media hanno riportato è parziale, incompleto e fuori dal contesto. E’, soprattutto, fortemente viziato dalla realtà italiana, che ci vede piangere centinaia di morti al giorno con un Governo che sta inseguendo l’emergenza, correggendo il tiro ogni giorno dopo che succedono i pasticci (scuole chiuse dopo che il contagio era già iniziato da dieci giorni, treni bloccati dopo due weekend di esodo dalle zone del focolaio alle Regioni del Sud, partite sospese dopo due turni di serie A giocati con i tifosi del focolaio bergamasco dell’epidemia a cui veniva concesso di andare in trasferta nella lontana Puglia salentina, tre decreti presidenziali in quattro giorni) e lo fa parlando alla pancia e al cuore del Paese. “Torneremo ad abbracciarci“, ha detto il premier Giuseppe Conte. “Avremmo vinto l’Europeo nel 2020, lo vinceremo anche nel 2021” ha aggiunto l’allenatore della Nazionale Roberto Mancini.

In Gran Bretagna lo Stato ha fatto la scelta opposta: parlare al cervello della gente, senza puntare sull’emotività ma spiegando bene cosa sta succedendo con estremo realismo. “Prepariamoci, perchè altre famiglie perderanno i loro cari. Non stiamo affrontando una semplice influenza, ma sta iniziando la peggiore crisi di salute pubblica di un’intera generazione” ha detto il premier Johnson parlando con i giornalisti aggiungendo con chiarezza che “questa malattia è molto pericolosa, si diffonderà al punto che molte famiglie perderanno i loro cari prima del tempo“. Senza specificare, come invece stiamo barbaramente facendo in Italia a partire dalle nostre principali Istituzioni, se i morti avevano altre patologie, come se il decesso di un iperteso o un diabetico che hanno una vita normalissima, possa pesare di meno. “Non è possibile sfuggire alla realtà che queste misure causeranno gravi disagi nel nostro paese per molti mesi” ha detto ancora Johnson presentando un team di esperti “che ci aiuterà a superare nel modo meno doloroso possibile questa crisi“.

Infatti la differenza tra l’approccio britannico e quello degli altri Paesi non sta solo nella forma. Johnson, a differenza di Conte, Trump e Macron, non era da solo. Insieme a lui c’erano i due principali consiglieri scientifici del governo britannico: il chief medical officer, Chris Whitty, definito dal Guardian “il calmo esperto di cui abbiamo bisogno per affrontare la crisi“, e il chief scientific adviser Patrick Vallance, due scienziati di caratura internazionale, docenti universitari dall’autorevole e prestigiosa carriera medica e accademica. Sono stati loro a spiegare le tesi che sosterranno l’azione del Governo britannico, un’azione che si basa su “evidenze scientifiche“.

Regno Unito Gran BretagnaA differenza dell’Italia, quindi, in Gran Bretagna abbiamo la scienza in prima linea con i tecnici a cui il Governo delega ogni scelta, affidandosi al 100% senza alcuna discussione. Non c’è nessuno, infatti, che nel Governo del Regno Unito sta sottovalutando il Coronavirus paragonandolo a un’influenza, come invece accaduto in Italia. Non c’è nessuno che parla di “situazione sotto controllo“. Non c’è nessuno che ha lanciato l’hastag “AbbracciaUnItaliano“, come i nostri politici avevano fatto a Gennaio per i cinesi. Non c’è nessuno che ha parlato di “razzismo e discriminazione“, quando il Governo di Londra, che rappresenta il Paese più multiculturale del pianeta, ha deciso imponenti limitazioni prima con la Cina, poi con l’Italia e l’Iran.

Patrick Vallance nella conferenza stampa ha spiegato che “Non possiamo impedire del tutto che il contagio si propaghi, e non è nemmeno desiderabile, perchè dobbiamo creare una certa immunità nella popolazione per proteggerci anche in futuro“. In Gran Bretagna non hanno dubbi: il Covid-19 diventerà come un’influenza stagionale, riproponendosi ciclicamente in futuro, e ci si potrà convivere come con gli altri virus influenzali grazie a farmaci, vaccini ma anche all’immunità di gregge che lo renderà meno contagioso, interrompendo le catene di contagio.

Cos’è l’immunità di gregge

Principio molto noto e affermato della medicina, l’immunità di gregge è una forma di protezione che una comunità grande o piccola sviluppa contro una malattia infettiva. Se una larga maggioranza della popolazione di quella comunità diventa immune all’infezione, tramite sviluppo naturale di anticorpi o con la vaccinazione, viene protetta anche la minoranza ancora teoricamente esposta al contagio, perchè si interrompono le catene dell’infezione. Insomma, un modo naturale di “isolare” i focolai. E’ l’unica soluzione che avremo, a medio e lungo termine, contro il Coronavirus.

Le parole degli scienziati britannici: “misure solo nel momento giusto”

Regno Unito Gran BretagnaGli scienziati in conferenza stampa hanno spiegato anche che per i giovani ci sono pochissimi rischi: chi ha meno di 35 anni e gode di ottima salute e condizione fisica, ha un “bassissimo rischio, seppur non pari a zero“, quindi avrà una guarigione veloce. “Queste persone, una volta guarite, potrebbero contribuire a costruire una barriera protettiva per tutta la società, quando il virus ricomparirà“. Ai giovani inglesi è chiesto quindi il più grande sacrificio: nessuno gli chiede di non uscire di casa, ma invece di non chiedere subito l’ospedalizzazione, di essere consapevoli che se prenderanno il virus ne usciranno come una semplice influenza e quindi di resistere, a meno che la situazione non peggiori in modo grave, senza andare in ospedale. Perchè i letti degli ospedali serviranno per gli anziani: solidarietà immediata contro l’epidemia, ma al tempo stesso le basi per costruire l’immunità futura.

Vallace ha annunciato “misure draconiane, ma nel momento giusto, senza farsi prendere dal panico. Il migliore effetto non si raggiunge facendo scoppiare fenomeni di panico, ma fenomeni di altruismo: servono persone che vogliono aiutare gli altri, portare la spesa ai vicini, le medicine se necessario“. Infatti ad oggi il Regno Unito è l’unico Paese del mondo in cui non abbiamo visto i supermercati presi d’assalto come se stesse scoppiando un inverno nucleare.

Fatto sta che il Governo britannico non sta con le mani in mano: ha già imposto la quarantena di 7 giorni per chi ha sintomi anche solo simili a quelli del Coronavirus. Ulteriori provvedimenti restano al vaglio degli scienziati, “ma scegliere il momento adatto per ogni azione è fondamentale per ritardarla e poi ridurla“, senza farsi troppe illusioni. Con il Coronavirus non si può “vincere“, bisogna soltanto adattarsi e imparare a conviverci. A proposito delle misure draconiane: “Se inizi troppo presto e l’impegno delle persone viene a mancare quando siamo quasi al picco, cioè quando ne abbiamo più bisogno, non è il modo migliore per imporre misure che privano le libertà. Dobbiamo farlo all’ultimo momento ragionevole in modo che tutti i cittadini siano focalizzati su ciò che sarà più necessario” ha aggiunto Whitty, precisando che “Sarà una cosa difficile da fare, ve ne accorgerete. E per questo non possiamo chiedere ai nostri cittadini di farlo più di quanto non sia ritenuto ragionevole dall’epidemiologia“.

Gli esperti britannici hanno studiato l’esempio dell’Italia, dove l’epidemia è dilagata tre settimane prima rispetto al Regno Unito da dove i primi casi sono arrivati proprio da Veneto e Lombardia. Per questo il Governo britannico ha deciso di non chiudere le scuole, “perchè questo potrebbe fare più male che bene adesso”.

Il documento segreto degli esperti britannici: “Coronavirus durerà un anno, avremo 8 milioni di persone negli ospedali”

L’epidemia di coronavirus è destinata nelle previsioni a durare per un anno, fino alla primavera del 2021. Lo si legge in un documento segreto redatto dal Public Health England per i responsabili del servizio sanitario nazionale britannico (Nhs) svelato dal Guardian. In questo arco di tempo, per quel che riguarda il Regno Unito, gli esperti che hanno firmato il rapporto affermano di aspettarsi un 80% della popolazione contagiata e un totale di 7,9 milioni persone costrette man mano al ricovero negli ospedali.

Il professore Chris Whitty ha ripetutamente evocato una battaglia di lunga durata sull’emergenza coronavirus, nel Regno e in tutto il mondo, ma senza per ora indicate pubblicamente scadenze. Mentre ha parlato di un 80% di cittadini infettati sull’isola come dello “scenario peggiore” possibile allo stato e di confidare alla fine in un quota di contagi meno elevata grazie all’adozione di misure graduali per contenere, frenare e mitigare la pandemia. Il documento riservato fatto trapelare al Guardian sembra invece indicare l’aspettativa limite come un epilogo realistico. E invita i medici dell’Nhs a prepararsi concretamente alla prospettiva che “il 15% dei contagiati (ossia 7,9 milioni di persone) possa aver bisogno del ricovero in ospedale” nel Paese nel corso dei prossimi 12 mesi.

Le misure del governo britannico: 4 mesi di isolamento per gli over 70

Intanto Matt Hancock, ministro della Sanità del governo Johnson, ha confermato l’intenzione di far scattare entro poco più d’un mese – nell’ambito di un pacchetto legislativo d’emergenza da varare la settimana entrante – una quarantena generalizzata fino a 4 mesi in casa per tutti gli ultrasettantenni del Paese e le persone con la salute cagionevole (malati oncologici, diabetici, ipertesi, obesi, affetti da malattie cardiovascolari). E mentre s’ipotizza nel giro di uno o due settimane lo stop a tutti gli eventi pubblici con piu’ di 500 persone anche oltre Manica, chiusure di pub e ristoranti, il rientro in servizio di medici e infermieri in pensione, la requisizione governativa di hotel vuoti per scopi ospedalieri, la riconversione industriale – incluso d’impianti automobilistici, come discusso oggi dal primo ministro con alcuni dirigenti d’azienda – per l’aumento della produzione di ventilatori e attrezzature mediche.

La Gran Bretagna – insomma – ha adottato un approccio diverso rispetto agli altri paesi dell’Europa e del mondo, rifiutando di limitare fortemente le attività quotidiane sulla base di indicazioni scientifiche secondo cui la maggior parte delle persone avrà comunque il virus, in ogni caso, ed è improbabile che funzionino misure severe per contenerlo.

La frecciata all’Italia: “qui da noi decide la scienza, non facciamo cose che suonano come giuste”

Il governo britannico intanto ha convocato un nuovo gabinetto di emergenza Cobra sulla crisi da nuovo coronavirus. In giornata e’ anche previsto il primo degli appuntamenti giornalieri con la stampa di Boris Johnson e che il premier vuole che siano quotidiani. Intanto Grant Shapps, il ministro dei trasporti, parlando a una trasmissione del mattino, ha insistito sul fatto che il Regno Unito non e’ in ritardo rispetto ad alti Paesi sulle misure per contrastare la diffusione del coronavirus ma che semplicemente sta seguendo i consigli degli esperti scientifici piuttosto che “fare cose che suonano come giuste“. “Il desiderio vero e’ farsi guidare dai dati e dalla scienza. Ma non credo che questo significhi necessariamente che il nostro approccio e’ cosi’ diverso. Penso che questo voglia dire che implementiamo ciascuna delle misure al momento opportuno“. Shapps ha aggiunto che dalla riunione del Cobra potranno uscire nuove misure ma ha tenuto a ribadire che il governo britannico e’ “interamente guidato dalla scienza

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