Coronavirus, il clamoroso “errore” di Borrelli nella lettura del bollettino quotidiano dei nuovi casi

Coronavirus, il dato dei nuovi casi giornalieri e l'errore del capo della protezione civile Borrelli
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Ormai è diventato l’appuntamento quotidiano più atteso: la conferenza stampa delle 18 in cui il capo della protezione civile, Angelo Borrelli, fornisce agli italiani l’aggiornamento giornaliero del bollettino sull’epidemia di Coronavirus in Italia. Borrelli legge in ordine i guariti, poi comunica i nuovi casi positivi, riepiloga la suddivisione di quelli attualmente malati specificando quanti sono in isolamento domiciliare e quanti in terapia intensiva, e infine “purtroppo vi devo dare anche” il numero dei morti.

In realtà, però, c’è un clamoroso “errore” (tra virgolette perchè crediamo sia voluto!) di Borrelli nella comunicazione del numero dei nuovi casi: un errore che si palesa chiaramente consultando poi la tabella e la pagina ufficiale della protezione civile in cui vengono pubblicati gli aggiornamenti ufficiali. In realtà quelli che Borrelli definisce “nuovi casi”, non sono in realtà tutti i nuovi casi giornalieri accertati ma solo una parte di essi. Borrelli, infatti, comunica soltanto l’aumento delle persone attualmente ammalate: ieri ha parlato di un aumento di 4.480 casi giornalieri, avantieri di 2.648, ma in realtà questo dato è completamente insignificante. Infatti nelle tabelle e nel sito della protezione civile possiamo leggere chiaramente come il numero di nuovi casi sia stato ieri di 5.322, avantieri di 4.207. I numeri reali sono ben più alti rispetto a quelli che Borrelli comunica, forse con la volontà di non allarmare la popolazione.

Il dato fornito da Borrelli è l’aumento del numero delle persone ammalate rispetto al giorno precedente. Ma ogni giorno contiamo svariate centinaia di morti e guariti, che ieri facevano parte del totale delle persone ammalate e oggi, purtroppo per chi è morto o per fortuna per chi è guarito, non ci sono più. Quindi è vero che ieri sono aumentati di 4.480 gli ammalati, ma ci sono stati anche 427 morti e 415 guariti. Ben 842 persone che due giorni fa erano nell’elenco degli ammalati e ieri non c’erano più. Quindi per calcolare il numero dei nuovi casi giornalieri, dobbiamo sommare il numero fornito da Borrelli (che si riferisce soltanto all’aumento degli ammalati) ai morti e ai guariti. Soltanto così otteniamo infatti i 5.322 nuovi casi di positività che l’Italia ha riscontrato ieri.

Il problema si paleserà per lo stesso Borrelli nelle prossime settimane, quando il picco epidemico avrà superato la maturità: ci sarà un momento in cui avremo un numero di morti e guariti superiore al numero di nuovi contagiati. E allora cosa farà Borrelli? Andrà in conferenza stampa a dire “oggi abbiamo avuto -200 nuovi casi“?!? Già, perchè quando saremo nella fase discendente della curva epidemica, ci saranno giorni in cui avremo ad esempio 700 morti, 3.000 guariti e 3.500 nuovi casi di infezione. Ma il numero degli ammalati diminuirà da un giorno all’altro, perchè a fronte di 3.500 nuovi casi di contagio, ce ne saranno 3.700 che non risulteranno più malati perchè deceduti o dimessi. Quindi il totale degli ammalati sarà diminuito di 200 in meno rispetto al giorno precedente.

Come farà, quindi, Borrelli, a comunicare i nuovi casi? Non sarebbe più semplice, oltre che più giusto sotto il profilo scientifico, annunciare il numero complessivo dei nuovi casi? Va bene non allarmare la gente, ma così sembra quasi una piccola “presa in giro” numerica.

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