“Si risolve parzialmente con l’imbarco di donne, alcune in gravidanza, bambini e persone anziane la situazione di Villa San Giovanni. Sono lieta che, dopo un pomeriggio di interventi con il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il collega della Regione Siciliana, Nello Musumeci, si sia arrivati alla messa in sicurezza delle persone piu’ fragili“. Così Jole Santelli, presidente della Regione Calabria.
Si sblocca la situazione delle auto ferme a Villa San Giovanni da ieri pomeriggio, stasera si sono imbarcate le prime auto con un centinaio di persone, tra cui donne incinte. Domani mattina dovrebbero essere imbarcati altri mezzi. Intanto 13 persone sono ancora in una saletta della stazione di Villa San Giovanni in uno spazio ristretto, senza alcun rispetto delle distanze di sicurezza o dispositivo per proteggersi. Hanno chiesto delle coperte alla polizia perche’ dovranno aspettare fino a domani per raggiungere la Sicilia.
Coronavirus, la testimonianza di una coppia in viaggio verso la Sicilia
“E’ una situazione surreale. Io e mio marito siamo sbarcati dalla nave da crociera Costa Pacifica, dove abbiamo lavorato per sei mesi, e stiamo cercando di raggiungere la nostra casa in Sicilia. La polizia ferroviaria ci ha permesso di partire da Roma con la nostra autocertificazione, ma in Calabria siamo stati bloccati perchè la Sicilia è chiusa“. E’ il racconto disperato di Gianna che, con il marito, un collega della Costa Crociere, e altre dieci persone, è ferma dalle 14 in una saletta della stazione di Villa San Giovanni. “Da ore siamo al freddo, ammassati in uno spazio ristretto, senza alcun rispetto delle distanze di sicurezza o dispositivo per proteggerci. Hanno chiuso anche i bagni fino a domani mattina. Siamo partiti sani e rischiamo di arrivare ammalati. Noi vogliamo soltanto raggiungere la nostra unica casa, non abbiamo altri posti dove andare“, dice all’ANSA Gianna. Le tredici persone sono state denunciate per non avere rispettato il decreto che impedisce gli spostamenti sul territorio nazionale.