Continua ad aggravarsi in modo sempre più drammatico l’emergenza Coronavirus in Italia: oggi sono morte altre 41 persone, tutte anziane (età compresa tra 66 e 94 anni), portando il bilancio complessivo dei morti i nItalia dall’inizio dell’epidemia a 148 vittime. Sono anche guarite altre 138 persone, per un totale di guariti che è salito a 414 unità. Complessivamente i contagiati sono 3.858, di cui 3.296 ancora ammalati (esclusi i morti e i guariti). Di questi abbiamo 1.790 ricoverati con sintomi, 351 ricoverati in terapia intensiva e 1.155 in isolamento domiciliare. La mortalità del Coronavirus in Italia è del 3,9%. Lo appena comunicato il capo della protezione civile, Angelo Borrelli. Negli ultimi giorni in Italia il numero dei morti e dei nuovi casi di contagio è più alto di qualsiasi altro Paese del mondo.
Coronavirus, l’Oms: “ci prepariamo ad ogni eventualità”
“Bisogna prepararsi a ogni eventualità, ma non dobbiamo abbandonare nessuna strategia di contenimento. La cosa peggiore che può succedere ai Paesi o alle persone è ‘mollare’. L’OMS dice non mollate, non arrendetevi, usate approcci collettivi, fare tutto quello che potete per contenere, poi se non ci si riuscirà, vedremo“. Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra sul coronavirus. “E’ necessario un approccio comprensivo, che deve essere sostenuto da un impegno politico ai livelli più alti. L’intervento politico deve essere chirurgico e solo così può avere il più grande impatto“, ha aggiunto.
Coronavirus,l’Oms: “non è ancora pandemia, ma lo scenario è preoccupante”
“Stiamo registrando molti casi in Paesi con servizi sanitari deboli e questo mi preoccupa. La situazione può evolvere in pandemia e alcuni dicono che siamo quasi vicini a questo. Può essere vero, la situazione può peggiorare e diventare una pandemia. Ci sono paesi perà che hanno mostrato che questo virus può essere contenuto, quindi non dobbiamo arrenderci e adottare un approccio globale“. Lo ha affermato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra sul coronavirus. “Con l’influenza – ha spiegato – c’è una diffusione del virus incontrollabile. Dall’H1N1 fu colpito quasi 1 miliardo di persone. Se la situazione cambierà, sulla base di evidenze scientifiche, non avremo problemi a farlo, ma non siamo ancora a questo punto, anche se ci sono molti segnali preoccupanti, come il fatto che il virus si stia diffondendo in Paesi con servizi sanitari deboli. Ma non per questo dobbiamo rinunciare fino all’ultimo sforzo“. Michael Ryan, a capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Oms, ha aggiunto che “una pandemia è qualcosa di incontrollabile e incontrollato. Ma alcuni Paesi hanno dimostrato che il nuovo coronavirus è controllabile e se si contiene si dà tempo ai sistemi sanitari di assistere e salvare vite. C’è una chance di controllarlo“.
Coronavirus, l’allarme dell’Oms: “alcuni Paesi non stanno facendo abbastanza, così diventerà profezia che si auto-avvera”
“Siamo preoccupati per il fatto che in alcuni Paesi il livello di impegno politico e le azioni che dimostrano tale impegno non corrispondono al livello della minaccia che tutti affrontiamo. Se adottiamo l’approccio secondo cui non possiamo fare nulla, tutto questo diventerà rapidamente una profezia che si auto-avvera“. Lo ha affermato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra sul coronavirus. “E’ una malattia seria, anche se non mortale per tutti può comunque uccidere“, ha ricordato Ghebreyesus. “Chiediamo a tutti i Paesi di agire con rapidità, ampiezza e determinazione chiara. Anche se continuiamo a vedere la maggior parte dei casi in una manciata di paesi, siamo profondamente preoccupati per il numero crescente di paesi che segnalano casi“. “Ci sono ancora molte cose che non sappiamo, ma ogni giorno stiamo imparando di piu’ e stiamo lavorando ogni giorno per colmare le lacune nelle nostre conoscenze“, ha affermato il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “In definitiva, quanto letale sia questo coronavirus dipendera’ non solo dal virus stesso, ma da come rispondiamo ad esso“, ha aggiunto.
Coronavirus, buone notizie da Cina e Corea del Sud: gli aggiornamenti dell’Oms dal mondo
“Ci sono attualmente 95.265 casi segnalati di Covid-19 a livello globale e 3.281 decessi. Nelle ultime 24 ore, la Cina ha riportato 143 casi. La maggior parte dei casi continua a essere segnalata dalla provincia di Hubei e 8 province non hanno segnalato casi negli ultimi 14 giorni”. Lo ha detto il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra sul coronavirus. “Al di fuori della Cina, 2.055 casi Covid-19 sono stati segnalati in 33 paesi. Circa l’80% di questi casi continua a provenire da soli tre paesi. Sebbene alcuni paesi stiano segnalando un gran numero di casi, 115 paesi non ne hanno segnalato nessuno e 21 paesi solo un caso. Cinque sono i Paesi con casi registrati in precedenza ma che non hanno segnalato nuovi casi negli ultimi 14 giorni“. Infine, “vediamo segnali incoraggianti da parte della Corea del Sud: il numero di casi segnalati sembra in calo e vengono identificati principalmente da cluster noti“. La conferenza stampa dell’Oms era antecedente a quella italiana, quindi gli ultimi dati diffusi oggi dalla protezione civile del nostro Paese non sono conteggiati in questi numeri.
“Venti o persino trenta province cinesi hanno abbassato il loro livello di allerta. Undici hanno ora il livello di rischio più basso, quello verde. Lo scorso 25 gennaio tutte le province avevano un rischio rosso, il più alto“. Lo ha detto Michael Ryan, a capo del Programma di emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), nel corso della conferenza stampa odierna da Ginevra sul coronavirus. “Oggi – ha ricordato – si sono registrati solo 4 casi confermati fuori dalla provincia di Hubei. Questo sta succedendo al momento nel mondo reale, cosa che va confrontata poi con tutte le previsioni possibili“.
Coronavirus, l’Oms: “tutti i Paesi facciano i test su chi ha sintomi”
“Incoraggiamo i paesi che vogliono sapere quanta parte della loro popolazione e’ stata contagiata con il Covid-19 a iniziare a fare i test sulle persone con sintomi“. E’ quanto afferma dall’Oms Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico del programma per le emergenze. “Siamo a otto settimane dall’inizio dell’epidemia e abbiamo gia’ identificato il virus, abbiamo la sequenza genetica, la Pcr e il test sierologico. Questa mole di conoscenze non ha precedenti per una nuova malattia“.