Si aggrava di ora in ora l’emergenza Coronavirus in Italia: oggi è la giornata più drammatica dall’inizio dell’epidemia, con ben 27 morti e oltre 500 nuovi contagiati. Il bilancio complessivo sale a 79 morti e 2.502 contagiati, mentre abbiamo avuto 11 nuovi guariti per un totale di 160 guariti. Esclusi i morti e i guariti, il numero delle persone che oggi risultano positive in Italia è di 2.263 di cui 1.000 sono in isolamento domiciliare, senza sintomi o con sintomi lievi, 1.034 sono ricoverati con sintomi e 229 sono ricoverati in terapia intensiva. La percentuale dei pazienti che sono ricoverati in gravi condizioni tra tutti i contagiati è del 10%. Complessivamente in Italia sono stati effettuati 25.856 tamponi. Lo ha appena comunicato nel consueto aggiornamento quotidiano il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli.
La situazione più critica è in Lombardia, dove si contano 55 morti e ci sono 1.520 contagiati, di cui 698 sono ospedalizzati e 167 in terapia intensiva. In isolamento domiciliare abbiamo 461. Nelle ultime ore la situazione è precipitata in modo particolare nel bergamasco dove si potrebbe istituire una nuova “zona rossa” per la presenza di un altro focolaio. Proprio a Bergamo, presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII, è ricoverata da ieri una bambina di un anno positiva al Coronavirus.
“Abbiamo distribuito oltre 400 mila mascherine negli ospedali delle Regioni interessate. Comunque continua la ricerca di mascherine: cerchiamo i fornitori e stiamo effettuando nuovi ordini” ha aggiunto Borrelli, confermando che le mascherine sono arrivate dal Sudafrica.
La GEOGRAFIA del Coronavirus in Italia: l’epidemia si sta allargando verso il Centro e le Regioni Adriatiche [TABELLA]
Coronavirus, l’Oms: “non è un’influenza, virus con caratteristiche uniche. La mortalità è del 3,4%
“A livello globale, circa il 3,4% dei casi di Covid-19 è esitato in morte. Per fare un confronto, l’influenza uccide meno dell’1% degli infetti“. Lo ha affermato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanit? (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra sul coronavirus. “Ora, con più dati alla mano – ha ricordato – stiamo capendo di più di questo virus. Non è Sars, non è Mers e non è influenza. E’ un virus unico con caratteristiche uniche. Covid-19 e influenza stagionale causano entrambe malattia respiratoria e si diffondono allo stesso modo con goccioline di salive da chi è malato. Ma ci sono differenze importanti fra queste due infezioni: la prima è che Covid-19 non si trasmette così efficientemente come l’influenza. Covid-19 inoltre causa una malattia più grave dell’influenza stagionale, anche perché molti hanno immunità per l’influenza, mentre contro Covid-19 nessuno ha anticorpi e tutti sono suscettibili all’infezione“.
A livello globale i casi sono 90.893 con 3.110 vittime. Nelle ultime 24 ore in Cina sono stati riportati 129 nuovi contagi, il minimo dal 20 gennaio. Fuori dalla Cina, i nuovi casi sono stati 1.848 in 48 Paesi e l’80% e’ concentrato in solo tre Paesi, Italia, Iran e Corea. Ad oggi, 12 Paesi hanno registrato il loro primo caso e in 21 Paesi c’e’ un solo caso. Questi dati, secondo l’Oms, mostrano un’epidemia che “sta diventando sempre piu’ complessa” e di fronte alla quale “le azioni intraprese oggi da questi paesi appena colpiti faranno la differenza tra una manciata di casi e un cluster piu’ ampio“.
Coronavirus, l’Oms: “preoccupati per grave carenza di dispositivi di protezione personale”
“Siamo preoccupati che la capacità dei Paesi di rispondere all’epidemia di Covid-19 sia compromessa dalla grave carenza, per di più in aumento, di dispositivi di protezione personale. Carenza causata dalla domanda crescente, dalla corsa all’accumulo e dall’uso improprio”. Lo sottolinea il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanit? (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, che in conferenza stampa a Ginevra ha lanciato un appello su questo fronte. “Si stima che la fornitura di equipaggiamenti protettivi debba essere aumentata del 40%”, afferma Tedros.
Coronavirus, l’Oms: “ricerca degli anticorpi per studiare la diffusione nei Paesi”
Per capire “l’entità dell’infezione da Covid-19 nelle popolazioni nel corso del tempo l’unico modo è la ricerca di anticorpi in un gran numero di persone, e diversi Paesi stanno attualmente effettuando tali studi. Questo ci fornirà ulteriori approfondimenti”. Lo ha affermato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanit? (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra sul coronavirus. “Sono in corso studi sulla sierologia in molti Paesi – ha spiegato poi Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico per il coronavirus dell’unità malattie emergenti dell’Oms – e avremo i risultati a breve. Il consiglio per tutti i Paesi che vogliono sapere come e quanto la loro popolazione è stata contagiata è effettuare analisi sierologiche. Fatelo”.
Coronavirus, oltre 20 vaccini in fase di sviluppo
“Abbiamo vaccini e terapie per l’influenza stagionale, ma al momento non esiste un vaccino e nessun trattamento specifico per Covid-19. Tuttavia, sono in corso studi clinici su terapie e sono in fase di sviluppo più di 20 vaccini”. Lo ha affermato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, in conferenza stampa a Ginevra sul coronavirus.
Coronavirus, l’Oms: “ancora presto per decidere sulle Olimpiadi di Tokyo”
Il Giappone ‘sta facendo il possibile per contenere l’epidemia di coronavirus’ e l’Organizzazione mondiale della sanita’ (Oms) ‘ha fiducia nel Paese e spera riuscira’ a contenerla’. Alla luce di questo, e’ ancora presto per dire se le Olimpiadi estive che si dovrebbero tenere nel Paese debbano essere rimandate. Lo ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della Sanita’ (Oms), durante la conferenza stampa di aggiornamento sull’epidemia di coronavirus Covid-19. ‘Stiamo parlando con la Commissione olimpica internazionale, con la commissione organizzativa e con il Governo giapponese, monitoriamo la situazione valutiamo qualunque possibile azione. In questo momento, e’ ancora troppo presto per prendere decisioni e fare annunci, bisogna monitorare le evoluzioni della situazione’, ha detto il numero uno dell’Oms. Per quanto riguarda la cancellazione degli eventi sportivi in generale, ha aggiunto il direttore esecutivo Michael Ryan, ‘ogni Paese deve decidere sulla base della propria situazione’ e ‘cancellare tutto in modo coatto non e’ utile’. Questo significa che ‘nei Paesi dove non si sono verificati contagi gli eventi sportivi possono procedere. L’idea generale e’ limitare i contatti rischiosi e quindi gli assembramenti dove non e’ garantita un’adeguata distanza tra le persone, ma ogni Paese deve valutare a che punto e’ dell’epidemia e trovare un equilibrio’.
Coronavirus, esperto del Cnr: in Italia tasso dei casi di criticità è più alto
“I casi critici (terapia intensiva) in Italia sono 140 (8,8 per cento). Percentuale piu’ alta rispetto al 5 per cento dei casi critici riportati dallo studio cinese”. Lo sottolinea Giovanni Maga, direttore dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Igm), secondo il quale possiamo fare tre ipotesi per spiegare questa differenza. La prima: “I numeri dei casi positivi sono inferiori alla reale diffusione del virus (per cui le percentuali potrebbero essere sovrastimate)”, dice l’esperto. La seconda ipotesi e’ che “in questa seconda ondata il virus circolando ha passato il setaccio della selezione naturale che ha favorito la diffusione di un ceppo piu’ ‘abile’ nel colonizzare il nuovo ospite. Solo l’analisi genetica degli isolati autoctoni presenti adesso – continua Maga – in confronto con quelli circolanti all’inizio dell’epidemia potra’ dirci se ci sono stati cambiamenti genetici sostanziali. La terza ipotesi riguarda la differente struttura genetica della popolazione europea rispetto a quella asiatica che, secondo Maga, “riflette una diversa risposta al virus”. Aggiunge: “Questa e’ molto piu’ difficile da verificare e richiedera’ studi accurati sulla risposta immunitaria”. Per l’esperto due sono i punti importanti: “la generale benignita’ del decorso dell’infezione per la maggioranza delle persone, soprattutto quelle giovani – dice – e la necessita’ di continuare nelle misure di contenimento per abbattere il piu’ possibile il numero dei casi. Se anche il rischio di forme critiche o potenzialmente letali e’ basso, non possiamo permetterci di non fare tutto il possibile per proteggere chi a rischio e’. Inoltre la criticita’ maggiore di questo virus non e’ la letalita’, che rimane sostanzialmente concentrata sulle persone piu’ fragili, ma l’incidenza delle forme che richiedono assistenza ospedaliera. Serviranno ancora almeno due-tre settimane per avere un’idea precisa sull’efficacia delle misure e sull’andamento dell’epidemia. Dobbiamo collaborare tutti, senza panico ingiustificato ma con senso di responsabilita'”.