Con 250 morti, la giornata odierna è stata fin qui la più drammatica per l’epidemia di Coronavirus in atto in Italia: il terribile dato è appena stato comunicato dal capo della protezione civile, Angelo Borrelli, nel consueto aggiornamento quotidiano del bollettino sull’emergenza. Il totale dei vittime è salito così a 1.266 morti in 3 settimane esatte dall’inizio dell’epidemia.
Anche il numero dei nuovi contagiati è altissimo: 2.116 nelle ultime 24 ore. Il totale dei contagiati dal 21 Febbraio è salito a 17.660, mentre il numero delle persone attualmente ammalate è di 14.955. Infatti oltre ai deceduti ci sono anche 1.439 guariti, compresi i 181 di oggi. Tra le persone attualmente ammalate, abbiamo:
- 7.426 ricoverati nei reparti di malattie infettive
- 1.328 ricoverati in gravi condizioni in terapia intensiva
- 6.201 in isolamento domiciliare
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono: 7.732 in Lombardia, 2.011 in Emilia-Romagna, 1.453 in Veneto, 794 in Piemonte, 698 nelle Marche, 455 in Toscana, 304 in Liguria, 242 nel Lazio, 236 in Friuli Venezia Giulia, 213 in Campania, 157 nella Provincia autonoma di Trento, 126 in Sicilia, 123 nella Provincia autonoma di Bolzano, 121 in Puglia, 83 in Abruzzo, 73 in Umbria, 43 in Sardegna, 37 in Calabria, 27 in Valle d’Aosta, 17 in Molise e 10 in Basilicata.
Il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, ha precisato che su 1.266 morti soltanto 2 sono deceduti senza patologie pregresse, “ma dobbiamo ancora analizzare le loro cartelle cliniche. Tutti gli altri avevano numerose patologie croniche, molti più di due o tre, in modo particolare diabete, obesità, malattie cardiovascolari. L’età media delle vittime è di oltre 80 anni, in prevalenza maschi. Soltanto due persone tra i morti avevano meno di 40 anni, ma avevano un tumore e altre patologie gravi“. “Stratificando per fasce di eta’ la mortalita’ dei nostri pazienti e’ piu’ bassa rispetto ai dati della Cina”, ha detto Brusaferro. “Siamo stati facili profeti, purtroppo, anche in altri Paesi la curva epidemica si sta sviluppando – ha poi risposto alle domande dei giornalisti -. La mortalita’ in Italia e’ determinata da una serie di patologie, soprattutto in anziani fragili, nei quali l’insorgenza di un’infezione alle alte vie respiratorie puo’ risultare piu’ facilmente in un decesso. I pazienti morti con il Coronavirus hanno una media di oltre 80 anni, precisamente 80,3; le donne sono solo il 25,8%. Eta’ media dei deceduti e’ molto piu’ alta degli altri positivi. Il picco di mortalita’ c’e’ tra 80-89 anni. La letalita’, ossia il numero di morti tra gli ammalati, e’ piu’ elevata tra gli over 80″.
E’ “impossibile” dire quando avverrà picco della pandemia da coronavirus. Lo ha annunciato l’Oms nel corso del briefing di oggi. “Dobbiamo preparaci per ogni scenario possibile – ha sottolineato Maria Van Kerkhove, responsabile tecnico del programma per le emergenze dell’Oms, rispondendo a una domanda – e la traiettoria dei contagi dipendera’ dalle azioni che intraprenderanno i Paesi. In Asia hanno avuto un approccio aggressivo e hanno svoltato. Ma c’e’ sempre la possibilita’ che i casi tornino a salire e quindi bisogna mantenere alta la guardia. Speriamo che sempre piu’ Paesi adottino misure cosi’ aggressive“.