“E’ difficile fare previsioni, ma le proiezioni e gli scenari sono importanti per pianificare al meglio gli interventi. Ebbene, sulla base dell’andamento del Coronavirus in Cina e dei dati italiani, possiamo stimare uno scenario con picco a fine marzo e la fine del problema in Italia tra maggio e giugno“: lo afferma all’AdnKronos Salute il virologo dell’università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco. “Nel caso di Covid-19 si tratta di un virus nuovo, ma l’esperienza cinese e quello che sta accadendo nelle ex zone rosse può dirci molto. Tra gli elementi che possono influire su questo scenario c’è l’icognita rappresentata dal resto d’Europa e dalla Gran Bretagna. Stiamo vedendo mancanza di coordinamento e azioni disomogenee, che possono rovinare quello che si sta facendo in Italia“.
“E’ necessaria – spiega il virologo – una stretta complessiva. Ma mi rendo conto che è difficile valutare il problema quando sembra ancora lontano, anche fisicamente. Un po’ come è accaduto al Centro-Sud quando c’era la zona rossa: non pensi che il problema sia tuo“.