Coronavirus in Italia: in Veneto i casi salgono a 360, nel Lazio sono 22, positivi 2 assessori dell’Emilia-Romagna. Al via il piano per le terapie intensive

I casi di Coronavirus in Veneto sono saliti a 360, 6 i deceduti, 9 i dimessi dal 21 febbraio
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I casi di Coronavirus in Veneto sono saliti a 360: lo comunica il bollettino della Regione. Sono +27 rispetto a ieri, 99 i ricoverati nelle strutture ospedaliere di cui 23 in terapia intensiva, 6 i deceduti, 9 i dimessi dal 21 febbraio. A Treviso il primo focolaio con 93 casi, seguito da Vo’ con 90 e la provincia di Padova esclusi Vo’ e Limena con 58.
Il maggior numero di ricoveri è all’Ospedale di Padova (37, +9), poi Treviso (24), Venezia (10, +2), Mestre (8), Vicenza (5, +1), Rovigo e Verona (4 ciascuno), Legnago (3, +2), Negrar (2, +2) e infine Mirano e Dolo con un caso ciascuno. Hanno lasciato l’ospedale 11 pazienti a Padova, 6 a Mestre, 3 a Venezia, 2 a Vicenza e uno a Treviso. I morti sono 3 a Treviso, uno ciascuno a Padova, Venezia e Mestre.

In EmiliaRomagna la neo assessora regionale Barbara Lori è risultata positiva al Coronavirus. Lori aveva partecipato alla seduta di insediamento della Giunta venerdì scorso. Subito dopo aver appreso la notizia, ieri sera tardi, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il sottosegretario Davide Baruffi e l’assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini, si sono sottoposti al test tampone, per motivi legati all’operatività dell’Ente e doverose ragioni precauzionali. In particolare, l’assessore Donini era entrato in più diretto contatto con Barbara Lori nei giorni scorsi. Il presidente Bonaccini e il sottosegretario Baruffi sono risultati negativi. Positivo, invece, l’assessore Donini. Già questa mattina, gli altri componenti la Giunta sono stati sottoposti al test. Lori e Donini sono in buone condizioni e si trovano presso le loro abitazioni, dove rispetteranno il periodo di isolamento. In entrambi i casi è in corso di definizione la lista dei contatti avuti nei giorni passati e, così come previsto dai protocolli, verranno svolti gli accertamenti sulle persone interessate, contattate direttamente dalle strutture sanitarie competenti territorialmente. Il presidente Bonaccini parteciperà all’incontro con il premier Conte e le parti sociali dedicato alle misure economiche, previsto nel pomeriggio a Roma, collegato in videoconferenza dalla Regione, a Bologna.

Nella giornata odierna abbiamo 22 casi di Covid 19 sul territorio regionale. Stiamo completando le indagini epidemiologiche per tre situazioni ma sulle altre sono contesti che hanno avuto contatti con territori in prevalenza della Lombardia, in particolare modo con l’area del bergamasco, un caso con l’Emilia Romagna, tre col Veneto e due che provengono da territori extranazionali: uno dall’Iran e uno da Zanzibar“, lo ha affermato l’assessore alla Sanita’ della Regione Lazio, Alessio D’Amato, riferendo in Consiglio regionale sulla situazione del Coronvirus nel Lazio. “Attualmente la situazione nella nostra regione e’ sotto controllo ma ci stiamo preparando a tutti gli scenari possibili, non perche’ abbiamo previsioni nefaste ma perche’ e’ nostro compito prepararci a un’ evoluzione peggiorativa della situazione”, ha aggiunto D’Amato annunciando anche che “nella giornata odierna saranno dimesse dallo Spallanzani 22 persone che non hanno bisogno di rimanere nell’istituto“.

Coronavirus: al via il piano per terapie intensive

E’ pronto il piano del Governo per aumentare i posti di terapia intensiva sul territorio: viene delineato in una circolare del Ministero della Salute. Si prevede un incremento del 50% dei posti letto in terapia intensiva e del 100% nelle unita’ di pneumologia e malattie infettive. Prevista la “rimodulazione locale delle attivita’ ospedaliere“, ed e’ “necessario ridistribuire il personale sanitario per l’assistenza, con un percorso formativo ‘rapido’, qualificante per il supporto respiratorio per infermieri e medici“.
Indicato l’utilizzo delle strutture private accreditate “per ridurre la pressione sulle strutture pubbliche mediante trasferimento e presa in carico di pazienti non affetti da Covid-19“.
La circolare è stata pubblicata l’1 marzo 2020 ed è indirizzata a Protezione civile, ministeri, assessorati, federazioni degli ordini e istituzioni sanitarie.

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