Coronavirus, “A me non frega niente, io continuo ad uscire e divertirmi finché non muoiono giovani”: il VIDEO SHOCK dell’influencer di Treviso

Al peggio non c’è mai fine e di gente che non ha davvero cognizione di quello che sta succedendo a causa del coronavirus ce n’è tanta: l'ultimo esempio dai social
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Ormai l’emergenza coronavirus coinvolge tutta Italia e proprio per farlo capire ai tanti irresponsabili che continuano con i comportamenti e le azioni che rischiano di far precipitare una situazione già estremamente difficile, il Governo ha deciso di estendere la zona rossa del Nord a tutto il Paese. Tutta l’Italia ora è “zona protetta”.

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Le misure che allargavano la zona rossa a tutta la Lombardia e a 14 province hanno scatenato la psicosi al Nord. Ne è un esempio tristemente noto l’assalto ai treni di Milano nella notte tra sabato 7 e domenica 8 marzo, in cui migliaia di persone hanno abbandonato in fretta e furia la Lombardia per dirigersi al Sud, evidentemente ritenuto “sicuro” da tutti coloro che, lasciando la zona rossa, avrebbero potuto portarlo di lì a poco anche alle loro famiglie. Poi, tra i comportamenti da annoverare tra quelli totalmente privi di qualsiasi senso civico, anche i tanti giovani che proprio non ce la fanno a rinunciare alla “movida”, alla serata in discoteca, al divertimento in gruppo, organizzando persino rave party “abusivi” in capannoni in cui si sono stipati a centinaia.

coronavirus europaMa al peggio non c’è mai fine e di gente che non ha davvero cognizione di quello che sta succedendo a causa del coronavirus ce n’è tanta, soprattutto tra i giovani. Forse la maggior parte di loro non si rende conto della situazione, credendo che il virus colpisca solo le persone anziane. Convinzione assolutamente sbagliata, come sottolineato anche dagli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità e dalle testimonianze dei medici che parlano di “30enni in rianimazione, in condizioni serie”. Poi ci sono anche quelli che vanno a sciare, quelli che vanno in vacanza, quelli che vanno in giro in gruppo, noncuranti dei divieti imposti dal Governo.

Per restare in tema di comportamenti irresponsabili, nelle ultime ore ha suscitato tanta rabbia e tanta indignazione il video postato sui social da una influencer di Treviso, Victoria Tei, che conta oltre 15 mila follower su Instagram e ha voluto spiegare cosa ne pensa del coronavirus. Peccato che le sue parole abbiano solo messo in luce, se ancora non fosse chiaro, l’enorme superficialità con cui la maggior parte dei giovani sta affrontando il problema. “A me non frega niente. Io continuo ad uscire, divertirmi. Quando morirà una persona di età tra i 20 e i 40 anni, comunque una persona giovane in salute, morirà o si ammalerà gravemente a causa di questo virus, allora lì mi preoccuperò”, ha detto nel video che potete trovare in fondo all’articolo. C’è da puntualizzare che la giovane si è poi scusata per quanto detto, pentendosi delle sue parole.

Rimane comunque una bruttissima fotografia della situazione in Italia. Come se il fatto che muoiano gli anziani fosse poco rilevante, come se non importasse, come se non fossero esseri umani come tutti gli altri, che magari senza il coronavirus, potrebbero continuare a vivere ancora per anni e anni. Nessuno dei giovani e anche meno giovani che la pensa allo stesso modo ha nonni, zii e genitori? Lo hanno capito, poi, che non si tratta solo di anziani? Se il virus continua a diffondersi indisturbato, che è quello che accade se si continua ad uscire e andare in giro come se niente fosse, si ammaleranno sempre più persone, gli ospedali saranno sempre più sovraccaricati, i medici continueranno ad essere sottoposti a turni di lavoro estenuanti, le strutture saranno al collasso e non si riuscirebbero a curare tutte le altre persone, malate di coronavirus e non. E tra queste potrebbero anche esserci persone giovani, di 20-30-40 anni. Poi forse sfugge che il primo paziente affetto da coronavirus identificato al Nord Italia è un uomo di 38 anni, perfettamente in salute, che per settimane è rimasto in terapia intensiva in gravi condizioni. Ora fortunatamente le sue condizioni iniziano a migliorare e respira autonomamente, ma il suo è l’esempio di quanto possa essere pericolosa questa malattia.

Basta con questa stupidità del “sono giovane e faccio quello che voglio”. Siamo il secondo focolaio di casi di coronavirus più grande al mondo dopo la Cina. Svegliamoci e cambiamo le nostre abitudini adesso: è un sacrificio che dobbiamo fare tutti per il bene di tutti e per tornare il prima possibile a condurre la vita di tutti i giorni.

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