La sanità lombarda è allo stremo delle forze. Molti reparti di diversi nosocomi rischiano il collasso. Per questo motivo, a supporto delle strutture civili, è sceso in campo anche l’Esercito con personale qualificato e pronto a simili evenienze. In sole 72 ore i soldati dell’Esercito Italiano hanno montato un efficiente ospedale da campo a Crema in provincia di Cremona. La struttura dotata di 32 posti letto, tutti con erogatori di ossigeno, 3 posti per terapia intensiva ed una sala radiografica specializzata è operativa già da qualche giorno: il suo compito sarà quello di accogliere i pazienti affetti da Coronavirus, fornendo un fondamentale contributo alle strutture ospedaliere di quella che ormai da oltre un mese è la zona rossa, il quale ha visto il maggior numero di infetti da Covid-19 e di morti.
L’ospedale da campo è stato schierato dal 3° Reparto di Sanità “Milano” di Bellinzago Novarese, un reparto che è da sempre un fiore all’occhiello del nostro Esercito, fino a qualche anno di fa di stanza nella caserma Cavalli di Novara. “E’ pronto l’ospedale da campo di Crema. Allestito a tempo record dalle nostre Forze armate“, ha scritto con orgoglio il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Il personale che si occupa della struttura, completamente campale, è altamente qualificato grazie all’esperienza maturata nei vari teatri operativi esteri, durante le missioni in cui si è reso necessario l’impiego dell’ospedale da campo. Si tratta di quegli eroi in mimetica che, nei Paesi dove la guerra porta morte e distruzione, arrivano per curare, guarire, prendersi cura dei malati e dei feriti. E ora lo faranno per il proprio popolo, gli italiani, in estrema difficoltà. Nel momento più difficile che il Paese abbia vissuto dopo la Seconda guerra mondiale.
Quello schierato a Crema è uno dei quattro ospedali da campo che vede in prima linea la Difesa, insieme a quello di Piacenza, a quello di Cremona dell’associazione Alpini e infine a quello della ong americana, realizzato a Bergamo con il supporto del personale militare.