Il Viminale ha diffuso una nuova circolare, firmata dal capo di gabinetto Matteo Piantedosi, per fornire una migliore interpretazione dell’ultimo Dpcm firmato da Conte: gli spostamenti sono consentiti per “comprovate esigenze primarie non rinviabili” tra le quali: “approvvigionamento alimentare, gestione quotidiana degli animali domestici” e “per svolgere attività motoria e sportiva all’aperto, rispettando la distanza interpersonale di almeno un metro“. E’ quindi consentito passeggiare all’aria aperta, purché si evitino assembramenti. Tuttavia sarebbe stato assurdo il contrario, non solo dal punto di vista dei diritti e delle libertà personali ma anche da un punto di vista scientifico. Proprio l’arrivo del caldo, infatti, aiuta a limitare la diffusione dei virus influenzali (compreso il Coronavirus) proprio perché le persone evitano luoghi chiusi e affollati e trascorrono più tempo all’aperto. Ben venga, quindi, una passeggiata nei parchi, sul Lungomare o nelle isole pedonali, purché si evitino i contatti personali.
Sì all’attività motoria e quindi via libera anche alle brevi passeggiate ma ‘no’ assoluto agli assembramenti anche all’aperto e quindi nei parchi e sulle spiagge. E’ quanto prevede il Dpcm del 9 marzo scorso varato dal governo per il contenimento del Coronavirus. Per interpretare in modo corretto il decreto, a quanto chiariscono fonti autorevoli riportate da Adnkronos, occorre tenere conto che la possibilità di uscire e camminare è stata consentita per permettere alle persone di scaricare lo stress delle lunghe giornate fra le quattro mura e per fare un po’ di attività motoria, per tempi limitati e in prossimità della propria abitazione. Ma non è consentito, come si è visto fare in questi giorni, affollare parchi con i bambini, stazionare sulle panchine e andarsi a sdraiare in gruppo in spiaggia. I cittadini – sottolineano le stesse fonti – sono chiamati al buonsenso e comportamenti del genere non sono opportuni. Quanto all’autocertificazione: è sempre bene portarla con sé, insieme ai documenti. In caso di controllo, si scriverà la motivazione dell’uscita: fare jogging, una passeggiata o andare a comprare le sigarette. Nei casi in cui il cittadino fosse impossibilitato a stampare a casa l’autocertificazione, saranno le forze di polizia a fornirla.
Durante la conferenza stampa quotidiana per l’aggiornamento dei dati sull’epidemia del nuovo Coronavirus, anche il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, rispondendo alla domanda di una giornalista che ieri sera alle 23 si era recata al parco, insieme al marito, per consentire al proprio cane di espletare i bisogni fisiologici, ha confermato che “i bisogni degli animali domestici rientrano tra i motivi di necessità consentiti dal decreto per uscire di casa, di cui gli agenti devono tenere conto“.