Una paziente colpita dal coronavirus ha descritto nel dettaglio cosa significa davvero provare i sintomi della malattia. Julie, di Singapore, ha raccontato a 5 Live della BBC che nel giorno in cui i sintomi si sono intensificati, “la stanza girava” quando si è svegliata. La donna ha spiegato che sembrava tutto al rallentatore quando cercava di eseguire semplici azioni e poi ha citato il sovraccarico che subiscono i polmoni nella fase più pericolosa della malattia.
“Il 3 febbraio, ho avuto la febbre e ricordo di aver dormito tutto il giorno. Poi la febbre è passata e per il resto della settimana sono stata bene. Non avevo nulla, neanche uno starnuto o la tosse”, racconta Julie. “Tuttavia, il 7 febbraio, mi sono svegliata alle 3 del mattino e la stanza girava. La mattina seguente alle 8:30 ho ricevuto la chiamata di un dottore che diceva: “Mi dispiace dirle che ha contratto il virus”. Quando il dottore mi ha detto che stavo per entrare nella fase critica per i giorni seguenti, in realtà ho consumato tutti i pasti perché sapevo che dovevo essere pronta affinché il corpo combattesse il virus. I miei polmoni erano sovraccaricati, stavano davvero facendo uno sforzo. Non sono giorni normali quando non sei cosciente di come respirare. Tutto andava al rallentatore”, ha spiegato.
Attualmente, sono oltre 94.000 i contagiati in tutto il mondo, con oltre 3.200 morti. Il fatto che ci siano oltre 51.000 guariti in tutto il mondo non significa che affrontare la malattia sia una passeggiata, come emerso dalla testimonianza di questa paziente di Singapore. Tanti esperti si stanno schierando contro le affermazioni secondo cui questa malattia sarebbe poco più di un’influenza. Primo fra tutti, il virologo Roberto Burioni, che continua a sottolineare quanto sia importante non sottovalutare la situazione, che rimane molto grave.