“Sono guarito, ora ho paura della burocrazia“. Lo dice il giornalista Nicola Porro, in un’intervista a ‘La Verità’. “Ho sconfitto ll Corona in meno di una settimana” ‘, la malattia “è durata cinque giorni. Ho sofferto ammetto, ma non mi sono mai spaventato“, racconta Porro che descrive così la sua condizione di malato: “E’ come quando sei nell’apice di una bruttissima influenza“. Porro è stato seguito dai sanitari dello Spallanzani di Roma: “In questo mondo di cialtroni erano perfettamente attrezzati, padroni di tutti i sintomi, fermi e calmi nel seguirmi da casa“. Ora però “nessuno sa per quanto sarò positivo. Mi faranno un tampone più avanti, per verificarlo“. Dal suo caso particolare alla situazione italiana in generale, Porro afferma poi che “la burocrazia che chiede coraggio agli italiani non rinuncia ai suoi vizi peggiori!“, ovvero “le gare, e il massimo ribasso! L’idea che il respiratore lo devi pagare 18.500 euro, al suo valore di costo! Queste sono puttanate“. E ancora: “Stiamo a casa come nemmeno sotto Pinochet e dopo i golpe, ma non ci siamo liberati dal Tar!“. Porro dice poi di avere paura “della facilità con cui gli italiani hanno accettato la perdita della loro libertà. All’inferno si va a piccoli passi“. Quanto ad aiuti economici e agevolazioni, per Porro quel che serve è “‘Helicopter money’! Servono soldi distribuiti dall’elicottero. Tolti pensionati e dipendenti, l’emergenza sono gli altri: esentiamo i più ricchi e poi diamo subito 1.000 euro al mese a tutti“.
Coronavirus, Porro: “sono guarito in 5 giorni, ho paura dalla facilità con cui gli italiani hanno accettato di perdere la libertà”
Emergenza Coronavirus, la testimonianza del giornalista Nicola Porro
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