Coronavirus, Roma ai margini dell’epidemia. Lo Spallanzani: “situazione ci induce a cauto ottimismo, siamo comunque pronti a eventuale picco di malati”. Task force anche al Columbus

Coronavirus, il punto della situazione su Roma: la Capitale si prepara per un'eventuale emergenza, ma al momento è ai margini dell'epidemia
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Roma resta ai margini dell’epidemia di Coronavirus in atto al Nord Italia. Lo confermano, oltre ai numeri, anche le dichiarazioni di stamattina con cui l’Istituto Spallanzani ha fatto il punto della situazione con il bollettino medico quotidiano: “In questo momento sono ricoverati presso il nostro Istituto 88 pazienti. I pazienti COVID 19 positivi sono in totale 65, inclusi i 9 pazienti che necessitano di supporto respiratorio. In particolare per alcuni di loro il quadro clinico è stabile o in netto miglioramento. I pazienti in osservazione sono 23. In giornata sono previste diverse dimissioni di pazienti già negativi al primo test e comunque asintomatici“.

Ci stiamo organizzando e stiamo lavorando per sostenere l’eventuale picco epidemico e siamo pronti. Ma i numeri oggi a Roma ci inducono ancora a un cauto ottimismo“, ha sottolineato il direttore sanitario dello Spallanzani di Roma, Francesco Vaia, durante il punto stampa all’ospedale. I numeri a cui si riferisce Vaia sono evidentemente riferiti ai tamponi, che nel Lazio stanno aumentando sempre di più. Complessivamente nel Lazio ci sono 87 casi positivi accertati, a fronte di 1.929 tamponi effettuati, il Lazio è infatti la Regione d’Italia con la più bassa percentuale di contagiati: appena il 4,6% dei controllati. Segno inequivocabile di come l’epidemia, almeno per il momento, non stia circolando (in Lombardia, ad esempio, questa percentuale è del 23% su 18.534 tamponi; in Emilia Romagna addirittura del 27% su 4.344 tamponi, nelle Marche del 26,5% su 1.025 tamponi, in Piemonte è del 22% su 1.636 tamponi, in Liguria del 19,4% su 401 tamponi). In base al campione preso in analisi, quindi, la percentuale del Lazio è molto bassa, equiparabile soltanto a Sardegna, Sicilia, Calabria e Basilicata. Le Regioni in cui al momento il virus non sta circolando, o lo sta facendo in modo molto lento e isolato rispetto al Nord.

I posti in terapia intensiva allo Spallanzani aumenteranno da domani di 5 unità e tra 15 giorni aumenteranno di 10, fino ad arrivare a 34 posti letto, quindi anche da questo punto di vista siamo pronti” ha aggiunto Vaia. “Ci stiamo apprestando da diversi giorni a tenere l’ospedale organizzato in maniera flessibile in modo tale che se ci fosse una ondata – che, ribadisco, ad oggi non c’è – siamo pronti ad accogliere i pazienti. Lo Spallanzani e tutto il Lazio sono pronti ad accogliere”, ha sottolineato Vaia precisando che “in questo momento privilegiamo i pazienti Covid positivi“.

Coronavirus, a Roma task-force per fare del Columbus lo “Spallanzani 2”

E’ già al lavoro la task force della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs che si occuperà di trasformare il presidio Columbus nello “Spallanzani 2”, cioè un ospedale interamente dedicato ai pazienti con Covid-19, dotato di 80 posti letto singoli e 59 di terapia intensiva, come disposto dalla Regione Lazio. Una trasformazione che avverrà nel giro di tre settimane: assicurare tempi brevi è appunto l’obiettivo della task force, guidata da Rocco Bellantone, direttore del governo clinico del Policlinico Gemelli di Roma e preside della Facoltà di medicina e chirurgia dell’Università Cattolica. La finalità, dunque, è avere un secondo centro di riferimento regionale per diagnosticare e trattare i casi di Covid-19, oltre appunto allo Spallanzani, e preservare così, il più possibile, il policlinico Gemelli e le altre grandi strutture sanitarie della Capitale, in modo che possano continuare ad assicurare prestazioni cliniche e assistenziali ai pazienti con altre patologie e che richiedono interventi urgenti. In particolare, a quanto si apprende, per il Gemelli questo comporterà un riassetto dell’offerta clinica del presidio Columbus e della Fondazione, con riassegnazioni del personale fra le due strutture.

Parte la campagna della Regione Lazio, “io resto a casa”

“Parte oggi su tutti i canali social della Regione Lazio la campagna per fermare la diffusione del Coronavirus ‘Io resto a casa’. L’obiettivo principale e’ quello di sensibilizzare i cittadini di tutto il territorio a non uscire di casa, evitando in questo modo, in un periodo di emergenza sanitaria, contatti sociali”. Lo rende noto la Regione. “Bisogna restare distanti per un po’ – come si legge sul profilo Facebook della Regione Lazio – ma uniti come Paese”. La campagna promossa dalla Regione invita, cambiando la foto sul proprio profilo social, a far sapere a tutti di essere rimasti a casa. Collegandosi con il profilo Facebook della Regione Lazio sara’ possibile allegare la propria foto con l’hastag #iorestoacasa”.

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