La contea di Qingtian, in Cina, ha avvertito i propri concittadini di evitare i viaggi e a “ridurre gli spostamenti” a causa del rischio di un ritorno dell’epidemia di coronavirus, in regressione nel Paese, dopo un aumento dei casi di persone tornate dall’Italia negli ultimi giorni. Infatti a causa del focolaio della pianura Padana, c’è il rischio che l’epidemia torni in Cina dove il Governo sta riuscendo a sconfiggere il virus dopo due mesi di misure straordinarie.
Al di fuori della provincia dello Hubei, da dove si è diffusa l’epidemia, ieri si sono registrati solo 11 casi di nuovi contagio, 7 dei quali proprio nella contea di Qingtian e tutti riconducibili a cinesi impiegati in un ristorante di Bergamo dove lavorava anche la prima donna cinese risultata positiva al test dopo il ritorno dall’Italia. “Stiamo cercando di prendere le distanze dal virus, ma quello che non puo’ essere spezzato sono le relazioni di sangue tra cinesi all’estero e le loro famiglie nelle loro citta'”, si legge in una nota diffusa sui social dall’amministrazione di Qingtian. “Per la sicurezza e la salute della vostra famiglia, per favore rafforzate le precauzioni, decidete con attenzione i vostri piani di viaggio e riducete gli spostamenti“. Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Commissione Nazionale per la Sanita’ cinese, nella giornata di ieri si sono registrati solo 125 nuovi casi di persone che hanno contratto il coronavirus nel Paese, ai minimi dal 21 gennaio scorso, quando i numeri dei nuovi contagi si impennarono per la prima volta.
Stamattina, così, il vice segretario generale del governo municipale di Pechino, Chen Bei ha comunicato ufficialmente che i viaggiatori che arriveranno a Pechino da Italia, Corea del Sud, Giappone e Iran saranno sottoposti ad una quarantena di 14 giorni. Anche la città di Shanghai ha adottato lo stesso provvedimento per coloro che arrivano da Paesi – ma non è stato specificato quali – con “condizioni di virus relativamente gravi”.