La scoperta di una donna della California infetta dal nuovo coronavirus per un caso non riconosciuto nella sua comunità rappresenta la prova di un enorme problema che gli Stati Uniti stanno vivendo in questo momento, secondo gli esperti del settore. È chiaro che il virus si stia diffondendo indisturbato negli USA, ma quanto si stia diffondendo rimane un mistero.
Problemi nello sviluppo dei kit di test da parte dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) e la riluttanza dell’agenzia ad espandere le sue raccomandazioni su chi dovrebbe essere testato, considerata la disponibilità limitata di kit, significano che nel Paese sono stati eseguiti pochissimi test rispetto alle altre nazioni. Il caso in California dimostra che il virus si sta diffondendo senza farsi notare in almeno un’area di uno stato. Si ritiene che la donna non abbia viaggiato fuori dal Paese e che non abbia avuto contatti con un caso conosciuto. Quando le sue condizioni sono peggiorate, tanto da essere attaccata ad un respiratore, le autorità sanitarie della California hanno chiesto ai CDC di testarla per il coronavirus, ma poiché non era stata in Cina e non era stata in contatto con un caso noto, l’agenzia ha risposto no. Alla fine, oltre 10 giorni dopo che la donna era finita in ospedale, i CDC hanno acconsentito che fosse sottoposta a test. Vengono monitorate anche decine di operatori sanitari che avrebbero potuto essere entrati in contatto con la donna al NorthBay VacaValley Hospitale di Vacaville (California).
Da allora, agli stati è stata promessa una crescita esponenziale della capacità di condurre test. Ma per gli esperti è passato molto tempo prima di ampliare i protocolli di test anche oltre le persone che hanno viaggiato in Cina. Nel frattempo, epidemie si stanno diffondendo rapidamente in Italia, Iran e Corea del Sud e i casi stanno aumentando in decine di altri Paesi. Le nuove linee guida dei CDC prevedono che le persone con sintomi compatibili con quelli del coronavirus e che recentemente hanno viaggiato in Cina, Iran, Italia, Giappone o Corea del Sud siano testate per il virus. I CDC, inoltre, consigliano agli americani di non viaggiare verso la Corea del Sud a causa dei rischi legati alla malattia ed esortano le persone affette da patologie ad evitare i viaggi in Italia, Iran e Giappone.
“Non sappiamo quanti casi abbiamo. Non possiamo stimarli fin quando non avremo fatto test clinici e prove di sorveglianza”, ha dichiarato Tom Inglesby, direttore del Center for Health Security della Johns Hopkins School of Public Health.
I CDC hanno sviluppato e inviato kit per i test ai laboratori locali e statali ad inizio febbraio. Poiché il governo federale ha dichiarato l’epidemia di coronavirus un’emergenza, ai laboratori locali e statali è vietato utilizzare test sviluppati in proprio. Potevano utilizzare sono i test che avevano ricevuto un’autorizzazione all’uso di emergenza dalla Food and Drug Administration. Quando i laboratori iniziano ad utilizzare un nuovo test progettato dai CDC, devono prima valutare la loro capacità di condurre i test in maniera accurata e riportare ai CDC se ci sono problemi a far funzionare i test correttamente. Molti laboratori locali e statali hanno avuto problemi con una parte del test, ha detto Alex Azar, segretario della sanità e dei servizi umani, aggiungendo che i CDC “probabilmente, a posteriori, hanno ingegnerizzato il test un po’ troppo”. I CDC hanno detto ai pochi stati che non hanno avuto problemi, di continuare i test e hanno ritirato i kit dagli altri stati, che ha comportato il fatto che ogni volta che questi stati avevano bisogno di testare un paziente, dovevano inviare campioni ai CDC.
Tuttavia, avere più laboratori in grado di condurre i test risolverà solo parte del problema. Dare a dottori e ospedali un margine di manovra più ampio per testare un numero maggiore di pazienti che potrebbero avere il coronavirus, indipendentemente se abbiano viaggiato o meno, aiuterà a definire ulteriormente il livello di trasmissione negli Stati Uniti, sostengono gli esperti. Inglesby ha richiesto uno sforzo di sorveglianza per designare alcuni ospedali o alcune città per condurre test più ampi contro il virus al fine di valutare se esiste una diffusione non rilevata. I CDC avevano detto diverse settimane fa che un simile programma sarebbe stato lanciato in 6 città, ma i problemi con i test ne hanno ritardato il lancio.
Al momento, le vittime del coronavirus negli Stati Uniti sono due e i casi confermati sono 86, considerate anche le 44 persone contagiate sulla nave da crociera Diamond Princess, secondo gli ultimi dati della Johns Hopkins University.