Coronavirus, il vero tasso di mortalità è inferiore all’1%: “significa che in Italia ci sono già 2 milioni di positivi”

Coronavirus, l'analisi dei dati di tutti i Paesi del mondo: in Italia ci sono così tanti morti rispetto al numero dei contagiati perchè in realtà ci sono molti più contagiati che non vengono conteggiati
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Com’è possibile che in Italia abbiamo 8.200 morti a fronte di 80 mila contagiati, e in Germania ci sono appena 285 morti su 47 mila contagiati? Il grande dilemma sulla pandemia di Coronavirus che sta colpendo il mondo viene spesso risolto in modo eccessivamente semplicistico: “Sicuramente i tedeschi imbrogliano sui dati” scrivono i complottisti sui social. Ma la realtà è molto differente. La Germania è, al contrario, il Paese al mondo che sta fornendo i dati più precisi possibile sotto un profilo scientifico, perchè sta effettuando tamponi a tappeto (ieri ne aveva fatti 483.295!) e quindi ha una reale contezza della situazione nel Paese. Nessuno sta imbrogliando sui dati, ne’ nascondendo le cifre reali. Il dato della Germania, però, è molto importante perchè ci dice che il vero tasso di mortalità del Coronavirus è dello 0,6% sulle persone colpite. E non è un caso isolato.

Il tasso di mortalità è infatti dell’1,8% in Portogallo, dell’1,6% in Svizzera, dell’1,5% negli Stati Uniti d’America e in Corea del Sud, dello 0,8% in Austria, dello 0,4% in Australia, Norvegia e Repubblica Ceca, addirittura dello 0,3% in Israele, Arabia Saudita e Russia. Tutti Paesi che stanno facendo molti più controlli e tamponi rispetto all’Italia, e quindi riescono ad avere non solo un dato del tasso di mortalità più realistico, ma anche a controllare meglio la malattia perchè rispetto all’Italia hanno un numero molto più alto di positivi “emersi”, che quindi rimangono in isolamento, rispetto a quelli sommersi che nel nostro Paese sono tantissimi, inconsapevoli perchè asintomatici, che continuano ad infettare.

spagnaInfatti, pur osservando il dato del tasso di mortalità degli altri Paesi (in Cina e Belgio è del 4%, nel Regno Unito del 4,9%, in Francia e nei Paesi Bassi del 5,8%, in Iran del 7,3% e in Spagna del 7,5%), emerge subito come l’anomalia è tutta italiana. Non c’è alcun “conto che non torna” nei dati forniti dagli altri Paesi, non c’è nessun complotto e nessun baro sul numero dei morti. L’anomalia è quella dell’Italia, che ha un tasso di mortalità del 10,1% perchè ha centinaia di migliaia di casi, forse milioni, che non sono stati documentati. Perchè l’Italia, rispetto all’incidenza dell’epidemia sulla popolazione, è il Paese che sta facendo meno tamponi al mondo. Qualora il reale tasso di mortalità del Coronavirus fosse quello di Svizzera, Corea del Sud e Stati Uniti d’America (1,5%), significa che oggi in Italia a fronte degli 8.200 morti, ci sono già 550 mila ammalati. Ma se invece il reale tasso di mortalità fosse quello di Austria, Germania, Australia, Norvegia, Repubblica Ceca, Israele, Russia e Arabia Saudita, cioè inferiore allo 0,5%, significa che oggi in Italia ci sono già 2 milioni di ammalati. E se abbiamo così tanti morti, è solo perchè abbiamo di gran lunga il più alto numero di ammalati che però non vengono documentati perchè facciamo pochi controlli.

A proposito dei complottisti: è bene rammentare che la Germania ha offerto enormi aiuti all’Italia e sta curando diversi pazienti trasferiti dalla Lombardia in Baviera. In Germania, infatti, su 80 milioni di abitanti ci sono 28 mila posti di terapia intensiva, mentre in Italia su 60 milioni di abitanti ci sono 5 mila posti di terapia intensiva. Se il Coronavirus è così devastante in Lombardia, è anche perchè non abbiamo affatto il “sistema sanitario migliore del mondo“, a maggior ragione nella tanto decantata Lombardia che è costretta a evacuare i propri pazienti non solo all’estero, ma persino nella vituperata Calabria dove a Catanzaro si trovano in cura due pazienti di Bergamo.

Attenzione, quindi, ai luoghi comuni: i dati sul Coronavirus smentiscono tante menzogne che governanti e amministratori nazionali e locali continuano a raccontarci ogni giorno, in Italia, dove ci hanno detto che eravamo il Paese che faceva più tamponi, che aveva la migliore Sanità “di cui andare orgogliosi“, con le sue “eccellenze nel Nord“. I fatti, invece, ci dimostrano che siamo il Paese che fa meno tamponi, che ha proprio nel Nord una delle sanità più fragili e disorganizzate del pianeta, e che anzichè andarne orgogliosi dovremmo sfruttare l’occasione per stravolgere, in termini di sviluppo e progresso, tutto il concetto di Sanità italiana. Perchè nella triste classifica del Coronavirus l’unico dato che non torna è quello dell’Italia: il Paese con più morti e meno controlli di tutto il mondo.

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