Sta scivolando verso il Centro e le Regioni Adriatiche l’epidemia di Coronavirus che sta colpendo l’Italia: la situazione è critica, soltanto oggi sono morte altre 27 persone portando il bilancio complessivo dell’epidemia a 79 vittime accertate negli ultimi dodici giorni. Purtroppo i numeri di nuovi casi e vittime stanno aumentando esponenzialmente, ogni giorno più del precedente. Analizzando tutti i dati forniti dalla Protezione Civile, possiamo fotografare la Geografia di quest’epidemia che trova in Lombardia il principale focolaio del Coronavirus con 1.520 casi accertati (il 60,7% del totale) e 55 morti (il 70% del totale), anche se molti dei morti e dei ricoverati dell’Emilia Romagna in realtà sono lombardi che sono arrivati a Piacenza dalle vicine aree della zona rossa del lodigiano.
Complessivamente tra Lombardia, Emilia Romagna e Veneto abbiamo 2.247 casi su 2.502, cioè l’89,8% del totale, e 76 morti su 79, cioè il 96,2% del totale. Anche il numero dei guariti, dei ricoverati, dei ricoverati in terapia intensiva e degli isolati in quarantena domiciliare conferma come il grosso dell’epidemia sia nel cuore della pianura Padana, limitatamente alle tre principali Regioni coinvolte.
Un dato molto interessante è quello legato ai tamponi e alla percentuale di contagiati rispetto al numero di tamponi: un dato eloquente che smentisce tutti coloro che mettono in dubbio la reale valenza dei dati ufficiali, ipotizzando che in realtà ci sono più casi dove si fanno più tamponi. Non è così: ad esempio l’Emilia Romagna ha fatto cinque volte in meno i tamponi del Veneto, eppure ha più casi, mentre il Lazio risulta la Regione più controllata con meno casi positivi, confermando che – almeno fino ad oggi – a Roma non c’è alcun focolaio e il virus non sta circolando. I pochissimi casi accertati nella Capitale tutti provenienti dal Nord Italia.
Questi dati dimostrano che anche in molte Regioni con pochi casi (Lazio, Toscana, Sicilia, Puglia) si stanno facendo molti controlli: il dato della percentuale di contagiati rispetto al numero di tamponi ci dimostra come l’epidemia negli ultimi giorni si stia estendendo alle Regioni del Centro e a quelle Adriatiche. Lo dimostrano i dati di Marche, Umbria, Abruzzo e Molise, dove abbiamo rispettivamente il 30%, il 18%, l’11,5% e il 23% di casi positivi rispetto al numero di tamponi effettuati, percentuali molto elevate che lasciano immaginare come un numero più alti di tamponi e controlli farà aumentare il numero dei contagiati nei prossimi giorni.
Invece il Veneto è la Regione più controllata, con oltre 10 mila tamponi e appena il 3% di contagiati rispetto al numero di tamponi: ci sono 307 casi accertati, 3 morti, 7 guariti e 19 persone ricoverate in terapia intensiva, ma è anche la Regione che ha fatto più controlli in assoluto, quindi è bassa la probabilità che ci siano altri malati non censiti.
Le percentuali più basse, cioè delle Regioni con il più alto numero di controlli a fronte del più basso numero di casi positivi, sono il Lazio (1,6%), la Puglia (2,0%), la Sicilia (2,2%), la Basilicata (2,4%) e la Calabria (2,5%): in queste Regioni il virus non è arrivato e non sta circolando. Ci sono soltanto pochissimi casi provenienti direttamente al focolaio del Nord, isolati e messi in quarantena. Tra queste Regioni, è particolarmente rilevante il dato della Calabria: nonostante sia la 10ª Regione d’Italia per popolazione e superficie, con un solo caso accertato su 2 milioni di abitanti è ad oggi la Regione meno colpita dal Coronavirus in Italia.