Integratori alimentari venduti porta a porta o sui social e descritti come delle ‘pozioni miracolose’; ‘bevande sostitutive dei pasti dall’origine semi-ignota; storie raccontate sulle proprie pagine Facebook da sedicenti venditori, i cui racconti puzzano spesso di finzione. Aziende come Herbalife e Juiceplus spopolano, nonostante l’Ordine dei Biologi e tutti gli esperti del settore, quelli veri, combattano da tempo una crociata contro questo tipo di diete che nulla hanno a che vedere con la rieducazione alimentare necessaria per chi vuole rimettersi in forma.
Peraltro, come ricorda lo stesso Ordine dei Biologi, la vendita degli integratori alimentari “è proibita direttamente presso gli studi dei Biologi Nutrizionisti. Questi ultimi hanno la facoltà di indicarli al paziente qualora il regime dietetico consigliato lo preveda“. Dunque, viene da chiedersi, se nemmeno i biologi nutrizionisti, ovvero le figure professionali più qualificate, possono vendere integratori ma solo consigliarli, perché dovremmo fidarci della vendita da parte di non esperti? L’Ordine dei Biologi ha anche messo l’accento sulla pericolosità dei cosiddetti ‘gruppi segreti’ creati appositamente sui social per ‘affiliare nuovi adepti’ e per convincere un numero sempre più ampio di persone a fare uso di integratori alimentari e prodotti sostitutivi dei pasti.
Per provare a capire come funzionano queste aziende e come si organizzano per la vendita capillare dei propri prodotti, che è l’obiettivo finale della commercializzazione a discapito di diete su misura e soprattutto a discapito della salute, abbiamo chiesto ad un biologo nutrizionista, che promuove da sempre l’importanza della salute rispetto alla dieta o al regime alimentare. “Aziende come Herbalife e Juiceplus formano alla vendita ragazzi che non hanno alcun titolo – spiega il dott. Vincenzo Liguori -. Ci sono altre aziende, come ad esempio NaturHouse, che è maggiormente strutturata e competente perché assume biologi nutrizionisti, sebbene non iscritti all’albo”.
“Herbalife e Juiceplus, invece, possono essere considerati a tutti gli effetti illegali. Basti pensare al fatto che hanno una struttura di vendita multilevel. Inoltre molto spesso i venditori sono persone che non hanno alcun tipo di competenza in campo alimentare o biologico. Questi coatch alimentari hanno spesso una semplice licenza media, ma nonostante questo consigliano integratori. I rischi sono diversi, primo fra tutti il fatto che già – in mancanza si competenze – non si dovrebbero consigliare regimi alimentari a persone sane, figuriamoci cosa potrebbe accadere in caso di pazienti con patologie come diabete o necropatie. Ciò che bisogna tenere bene in mente è che nessuno può consigliare integratori se non medici , farmacisti o biologi. Nemmeno i personal trainer delle palestre”.
“Quello che vorrei precisare – spiega Liguori – è che nel caso di queste aziende non si tratta di rieducazione alimentare, ma di pasti sostitutivi. Si spendono fior di quattrini per ottenere dei risultati che si potrebbero avere semplicemente chiedendo ad un nutrizionista qual è il regime alimentare più adatto a noi“. E’ dunque sempre opportuno, come spiega anche l’Ordine dei Biologi, diffidare da chi ha come obiettivo finale solo la vendita e il marketing e non la salute delle persone. “Il benessere alimentare è in questo momento storico al centro di tutto, quindi in troppi cavalcano l’onda” conclude il biologo.
E in questo contesto non si può non fare un accenno ad Adriano Panzironi, giornalista che senza alcun titolo ha creato il cosiddetto Life 120, ovvero un regime alimentari che non ha basi scientifiche. “L’Ordine Nazionale dei Biologi presenterà un esposto alla procura della Repubblica ed ai Nas nei confronti del signor Adriano Panzironi per esercizio abusivo della professione di biologo nutrizionista, ma è anche pronto a deferire tutti quei biologi che eventualmente dovessero collaborare con lui”, aveva annunciato in merito il sen. Vincenzo D’Anna, presidente dell’ONB, specificando come, qualora “corrispondesse al vero la notizia che, per l’espletamento delle attività connesse alle diete on-line ed alla somministrazione degli integratori ritenuti curativi per determinate patologie, alle dipendenze del signor Panzironi opera un gruppo di biologi, l’Ordine provvederà immediatamente a deferirli al Consiglio di disciplina per violazione del codice deontologico e di conseguenza, nei loro confronti, scatterà la sospensione dall’attività professionale”. E il processo a Panzironi si sta svolgendo proprio in queste ore, a porte chiuse per via dell’emergenza Coronavirus.
Comunicazione Herbalife
Dopo la pubblicazione dell’articolo riceviamo e pubblichiamo una nota di Herbalife con alcune precisazioni:
“Vorremmo precisare che non è corretto parlare di “Integratori alimentari venduti porta a porta o sui social e descritti come delle ‘pozioni miracolose’; ‘bevande sostitutive dei pasti dall’origine semi-ignota” in quanto i principi alla base dello stile di vita proposto da Herbalife Nutrition sono, da sempre, l’alimentazione corretta, basata su prodotti nutrizionali di elevata qualità, e la regolare attività fisica. Per questo l’azienda, da 40 anni, sviluppa e commercializza in tutto il mondo una vasta gamma di prodotti di alta qualità per la nutrizione, il controllo del peso, lo sport e la cura della persona.
Tutti i prodotti Herbalife Nutrition, inoltre, sono formulati scientificamente, in conformità con le normative più rigorose in materia di ricerca, sviluppo e produzione, conformi alle normative governative vigenti in ciascuno dei 94 mercati in cui vengono commercializzati, tra cui l’Italia.
Relativamente al modello di vendita, riportare l’affermazione che “Herbalife e Juiceplus, invece, possono essere considerati a tutti gli effetti illegali. Basti pensare al fatto che hanno una struttura di vendita multilevel” è gravemente lesiva per la reputazione dell’Azienda. La commercializzazione dei prodotti Herbalife Nutrition avviene, infatti, attraverso un legittimo modello di Network Marketing o multilivello, distribuendo cioè i propri prodotti attraverso una rete di Distributori indipendenti e di Incaricati alla Vendita, in ottemperanza alla legge 173 del 17 agosto 2005, che disciplina la vendita diretta a domicilio, che devono attenersi a precise regole di condotta“.