Inserti di Hiv nel Covid-19, direttrice del Sacco: “Il coronavirus potrebbe davvero arrivare da un laboratorio”

La ricerca che ha scoperto inserti di Hiv nel Coronavirus "è stata stranamente ritirata due giorni dopo la pubblicazione"
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E’ fatto in laboratorio? E’ di origine naturale? Sulle origini del coronavirus si è scritto e discusso tanto. Ora arriva un parere autorevole che lascia a bocca aperta: sarebbe di origine naturale, ma probabilmente è stato diffuso involontariamente, oppure è scappato da un laboratorio. A sostenerlo è Maria Rita Gismondo che lo riferisce Il Fatto Quotidiano. “Nessuno può pretendere né saprà mai la verità”, spiega la direttrice di microbiologia clinica e virologia dell’ospedale Sacco di Milano. La teoria secondo cui il Covid-19 provenga da un laboratorio, dunque, potrebbe non essere sbagliata, sebbene non ci siano prove certe.

“È proprio un funzionario governativo cinese ad accusare gli americani di averlo introdotto (involontariamente) durante i Giochi internazionali dei militari tenutisi a Wuhan nel novembre 2019”, spiega la Gismondo. Uno studio biologico dell’Università di Delhi (India), infatti, ha fatto emergere come nel nuovo coronavirus vi siano inserti di proteine di Hiv: “La ricerca – spiega Gismondo – è stata stranamente ritirata due giorni dopo la pubblicazione. Comunque la si voglia pensare – chiosa la virologa – non esiste una proprietà transitiva che affermi virus naturale=virus non diffuso volontariamente o scappato dal laboratorio”. Idee, quelle della Gismondo, che ad onor del vero sono avversate da buona parte del mondo scientifico.

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