La quarantena imposta dall’emergenza Covid-19 limita drasticamente le occasioni di socializzazione e introduce maggiore attenzione verso i contatti a rischio e la competenza attiva in condotte preventive. Potremo in futuro estendere gli apprendimenti di questo difficile momento a altri importanti obiettivi di prevenzione primaria come nel caso delle malattie a trasmissione sessuale, già arginate e depotenziate dalle attuali misure di quarantena.
La moderna diffusione delle infezioni a trasmissione sessuale
Negli ultimi anni abbiamo assistito a un nuovo incremento nella diffusione delle infezioni a trasmissione sessuale. Un andamento attribuibile sia ai più frequenti rapporti occasionali favoriti dalle app di incontri sia alla carenza di comportamenti preventivi e di utilizzo del preservativo. Dal 2007 ad oggi le vendite dei condom sono scese del 16% e secondo i dati della FISS (Federazione Italiana Sessuologia Scientifica) il 57% degli italiani non li utilizza abitualmente e il 18% mai.
In un recente convegno organizzato dall’Istituto superiore di Sanità, si è parlato di 357 milioni di nuovi casi di infezioni sessualmente trasmesse nel mondo.
Infezioni batteriche e virali in aumento
L’incremento riguarda in modo particolare le infezioni batteriche, cioè la Clamidia, la Gonorrea, la Sifilide e la Trichomonas Vaginalis. È tuttavia elevata anche la prevalenza di infezioni virali con 417 milioni di persone che hanno contratto l’Herpes Simplex di tipo 2 e 291 milioni di donne contagiate da Papillomavurus. Queste patologie vengono contratte attraverso rapporti sessuali non protetti e le loro complicazioni possono compromettere la salute sessuale e riproduttiva oltre a comportare un rischio tumorale.
L’HIV in diminuzione
Per quanto riguarda l’HIV l’Istituto Superiore di Sanità riporta 2.847 nuove diagnosi in un anno, pari a 4,7 nuovi casi per 100.000 residenti. Si tratta di numeri ancora importanti ma la buona notizia è che in questo caso la curva dei contagi è in diminuzione rispetto al passato. L’ottimizzazione delle terapie antiretrovirali, pur non consentendo una guarigione, ci rende oggi in grado ridurre a zero la carica virale e annullare così la trasmissione del virus per via sessuale. È quindi fondamentale una diagnosi e un’assistenza medica tempestiva.
Il Covid-19 e la trasmissione sessuale
Per quanto riguarda il nuovo Coronavirus Covid-19 non vi sono al momento evidenze di una carica virale nei fluidi sessuali ma la trasmissione per via respiratoria e attraverso la saliva rende facile il contagio attraverso l’intimità con una persona infetta. La quarantena necessaria a limitare la diffusione del virus sta riducendo significativamente le possibilità di nuove conoscenze e occasioni di socializzazione quindi anche di rapporti sessuali occasionali. Da alcune analisi delle attività online sembra che le stesse app di incontri abbiano ricevuto un picco di interesse all’esordio del decreto #iorestoacasa e un successivo calo di attenzione con il maggiore rigore delle misure successive.
Priorità dell’attuale emergenza e opportunità future
I sacrifici necessari a superare l’emergenza Covid-19 potrebbero riflettersi anche in un contenimento della diffusione di malattie a trasmissione sessuale. Infatti oltre a poter condividere gli effetti diretti della quarantena i cambiamenti di stile di vita a cui ci vediamo costretti possono indurre una più generale abitudine alla profilassi, oggi carente soprattutto nei giovani che non hanno vissuto l’emergenza HIV degli anni ’80 e ’90. L’impegnativa revisione delle abitudini a cui siamo chiamati in questo periodo potrebbe rendere maggiormente accettabili le ben più modeste attenzioni necessarie al sesso sicuro in cui resta centrale l’utilizzo del preservativo. Si potrebbe contare su un più elevato senso di auto-efficacia nella capacità di astenersi da comportamenti a rischio e tutelare la propria salute applicando precauzioni efficaci.
Incrementare le competenze e la consapevolezza sociale nella cooperazione a condotte di prevenzione è la sfida principale nella gestione dell’emergenza Coronavirus oggi prioritaria. I risultati raggiunti potrebbero successivamente non andar persi ma essere consolidati e orientati al contenimento delle malattie a trasmissione sessuale e ad altri importanti obiettivi di prevenzione primaria se sapremo dare continuità a efficaci interventi di sensibilizzazione, educazione sanitaria e sessuale. Stiamo d’altronde apprendendo da questa difficile esperienza quanto sia importante in simili circostanze una pronta risposta della popolazione alle prescrizioni sanitarie.
Dott. Daniele Bonanno (Psicologo Sessuologo AISPS Roma)
Dott.ssa Rossella Berardi (Psicoterapeuta Sessuologa AISPS Roma)