Sull’Artico si è aperto un insolito buco dell’ozono: è molto più grande rispetto agli eventi del passato

In passato, mini buchi dell'ozono sono stati occasionalmente osservati sopra il Polo Nord, ma l'impoverimento sopra l'Artide quest'anno è molto più grande rispetto agli anni precedenti
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Utilizzando i dati del satellite Copernicus Sentinel-5P, gli scienziati hanno notato una forte riduzione delle concentrazioni di ozono sull’Artico. Insolite condizioni atmosferiche, comprese gelide temperature nella stratosfera, hanno portato i livelli di ozono a precipitare – causando un ‘mini-buco’ nello strato di ozono.

Lo strato di ozono è uno strato protettivo di gas naturale nella stratosfera che protegge la vita dell’uomo e di altre specie dalle pericolose radiazioni ultraviolette del Sole – che sono associate con il cancro della pelle e con la cataratta, oltre che ad altre questioni ambientali.

Il ‘buco dell’ozono’ più comunemente indicato è il buco sopra l’Antartide, che si forma ogni anno in autunno.

Nelle ultime settimane, scienziati del centro aerospaziale tedesco DLR hanno notato l’insolita forte diminuzione di ozono sopra le regioni polari settentrionali. Utilizzando i dati dello strumento Tropomi sul satellite Copernicus Sentinel-5P, sono stati in grado di monitorare questo buco dell’ozono artico formarsi nell’atmosfera.

In passato, mini buchi dell’ozono sono stati occasionalmente osservati sopra il Polo Nord, ma l’impoverimento sopra l’Artide quest’anno è molto più grande rispetto agli anni precedenti.

Diego Loyola, del centro aerospaziale Tedesco, commenta: “Il buco dell’ozono che osserviamo sopra l’Artico quest’anno ha una estensione massima di meno di un milione di km quadrati. Questo è poco rispetto al buco in Antartide, che può raggiungere una dimensione attorno ai 20 ai 25 milioni di km quadrati con una durata normale intorno ai 3 o 4 mesi”.

Sebbene entrambi i poli subiscano perdite di ozono durante l’inverno, la perdita di ozono nell’Artide tende ad essere significativamente inferiore che in Antartide. Il buco dell’ozono è guidato da temperature estremamente fredde (sotto -80 gradi), luce solare, campi del vento e sostanze come ad esempio i clorofluorocarburi (CFCs).

Le temperature artiche di solito non precipitano tanto in basso quanto in Antartide. Tuttavia, quest’anno, i forti venti che soffiano intorno al Polo Nord hanno intrappolato l’aria fredda dentro quello che è conosciuto come ‘vortice polare’ – un vortice circolare di venti stratosferici.

Alla fine dell’inverno polare, la prima luce del sole sopra il Polo Nord ha avviato questa insolitamente forte riduzione dell’ozono – causando la formazione del buco. Tuttavia, le sue dimensioni sono ancora piccole rispetto a ciò che si può osservare normalmente nell’emisfero australe.

Continua Loyola: “Dal 14 marzo, le colonne di ozono sull’Artico sono diminuite a quelli che vengono normalmente considerati ‘livelli di buco dell’ozono’, che sono inferiori a 200 unità Dobson. Ci aspettiamo che il buco si chiuda nuovamente verso la metà di aprile 2020″.

Claus Zehner, responsabile della missione Copernicus Sentinel-5P dell’ESA, aggiunge: “Le misurazioni di ozono totale di Tropomi stanno estendendo la capacità dell’Europa nel monitoraggio continuo globale dell’ozono dallo spazio dal 1995. In questo periodo, non abbiamo assistito ad alcuna formazione di buco dell’ozono di queste dimensioni sopra l’Artico“.

Nella Valutazione Scientifica 2018 dell’Impoverimento di Ozono, i dati mostrano che lo strato di ozono in alcune parti della stratosfera ha recuperato ad un tasso dell’1-3% per decennio dal 2000. A queste proiezioni di tasso, è previsto che l’ozono nell’emisfero nord e alle latitudini medie si ricomponga intorno al 2030, seguito dall’emisfero australe intorno al 2050, e dalle regioni polari nel 2060.

Lo strumento Tropomi del satellite Copernicus Sentinel-5P misura una serie di gas traccia, comprese le proprietà degli aerosol e delle nuvole con una copertura globale su base giornaliera. Considerando l’importanza del monitoraggio della qualità dell’aria e la distribuzione globale dell’ozono, le prossime missioni Copernicus Sentinel-4 e Sentinel-5 monitoreranno gas traccia chiave per la qualità dell’aria, l’ozono stratosferico e gli aerosol. Nell’ambito del programma Copernicus dell’UE, le missioni forniranno informazioni sulla qualità dell’aria, le radiazioni solari e il monitoraggio del clima.

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