Nelle ultime ore, ha fatto il giro del web un video in cui si sostiene che nell’area dei Campi Flegrei si sarebbe formato un nuovo cratere durante le festività pasquali. Le immagini, che trovate in fondo all’articolo, sono sì spaventose ma il contenuto del video non è assolutamente veritiero, si tratta di una bufala. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha subito precisato che “il “cratere” cui si riferisce il video è l’area fumarolica di Pisciarelli” e che “il presunto “cratere” non si è formato nelle feste pasquali, ma è attivo da ben oltre 10 anni”.
“L’area di Pisciarelli”, avevano spiegato in precedenza gli esperti dell’INGV sul portale INGVvulcani, “è una località idrotermale che si trova sul bordo esterno del vulcano Solfatara, verso la conca di Agnano. Numerosi studi realizzati da ricercatori dell’INGV anche nell’ambito di collaborazioni internazionali, evidenziano che Pisciarelli è un sito chiave per monitorare le variazioni in atto nell’area flegrea. Questo campo fumarolico si comporta come una finestra che ci permette di osservare quello che accade nel vasto sistema idrotermale presente nell’area centrale della caldera flegrea. Per questo motivo, nel 2010 l’Osservatorio Vesuviano, sezione napoletana dell’INGV, ha installato una nuova stazione sismica a piccola distanza (8 m) dalla bocca della principale fumarola di Pisciarelli, dedicata alla registrazione del tremore generato dal campo fumarolico di questa località, in cui, dal 2009, si era evidenziato un aumento di attività”.
“Analizzando l’ampiezza del tremore fumarolico su un lungo intervallo di tempo, da gennaio 2010 ad aprile 2019, si è evidenziato un progressivo aumento. Il fatto che l’incremento dell’ampiezza del tremore fumarolico nel tempo trova riscontro negli andamenti dei parametri geochimici, che hanno subito comparabili incrementi, nella sismicità, che dal 2000 si localizza generalmente nell’area idrotermale tra Solfatara ed Agnano e si concentra a profondità inferiore a 1 km, nell’area di Pisciarelli, e nelle deformazioni del suolo, che dal 2005 al 2019 hanno generato un sollevamento massimo di circa 60 cm (nell’area di Rione Terra di Pozzuoli), evidenzia che il tremore fumarolico di Pisciarelli non è attribuibile solo a fattori locali, ma che invece rappresenta un importante indicatore dello stato di attività dei Campi Flegrei ed è controllato dall’attività di un vasto sistema idrotermale”, spiegavano gli esperti.