Coronavirus, Speranza: “Il 4 Maggio la data della ripartenza, i sacrifici hanno permesso di salvare migliaia di vite”

Coronavirus, Ministro Speranza: "L'Italia è stato il primo Paese a pagare un prezzo enorme, ma attenzione a pensare che il pericolo sia scampato"
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Abbiamo tutti insieme approvato le ultime norme che prevedono che il 4 maggio sia una data per pensare a ripartire. Mi auguro che avremo incontri con imprese e parti sociali per migliorare il documento del 14 marzo e avere più sicurezza sul posto di lavoro. L’emergenza però non è finita, anche se vediamo che c’è un miglioramento, soprattutto sulla diminuzione dei ricoveri e dei letti occupati in terapia intensiva. Ma guai a pensare che tutto sia finito. Vedere le fosse comuni negli Usa dà il senso della drammaticità“: lo ha affermato il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ospite a Circo Massimo, su Radio Capital.

L’Italia è stato il primo Paese a pagare un prezzo enorme, ma attenzione a pensare che il pericolo sia scampato, perché rischieremmo di vanificare i sacrifici enormi che hanno fatto gli italiani. Sacrifici che hanno consentito di salvare la vita a migliaia e migliaia di persone. Il prezzo pagato dall’Italia e dalla stragrande maggioranza dei Paesi del mondo alla fine sarà altissimo, ma i sacrifici ci hanno permesso di salvare migliaia di vite“.

Io sono un grande appassionato di calcio, ma con più di 400 morti al giorno, con tutto il rispetto, è l’ultimo dei problemi. Dobbiamo ancora mettere al centro la questione sanitaria, salvare la vita delle persone“.

L’App è uno degli strumenti” attraverso i quali costruire la fase 2 dell’emergenza coronavirus, “ma non c’è una mossa salvifica. Penso che questa App possa essere utile in futuro per rafforzare la sanità digitale di questo Paese“.
Non ci sono miracoli. Non è che con l’App abbiamo finito i problemi. La vera scoperta che ci farà uscire la questa situazione è il vaccino“.

Siamo arrivati a fare più di 60 mila tamponi al giorno, ai livelli della Germania e più di molti altri Paesi europei“.

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