Coronavirus, l’appello degli accademici italiani: “Vanno adottate misure alternative all’isolamento domiciliare generalizzato”

Un gruppo di accademici avanza precise richieste al governo per una graduale riapertura dell'Italia, a partire dalla "progressiva adozione di misure alternative all'isolamento domiciliare generalizzato"
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Un gruppo di accademici di varie zone d’Italia, in una lettera aperta, avanza precise richieste al governo per una graduale riapertura dell’Italia, a partire dalla “progressiva adozione di misure alternative all’isolamento domiciliare generalizzato” con il ricorso “al tracciamento puntuale del contagio“.

I firmatari dell’appello sono:

  • Alberto Aloisio, ordinario di Fisica sperimentale, universita’ Federico II, Napoli.
  • Giuseppe Bertagna, ordinario di Pedagogia, universita’ di Bergamo.
  • Giampio Bracchi, Presidente emerito Fondazione Politecnico Milano.
  • Nicola Casagli, Presidente Istituto Nazionale Oceanografia e di Geofisica Sperimentale.
  • Emanuela Colombo, ordinario di Fisica tecnica industriale, Politecnico di Milano.
  • Mario Comba, Ordinario di Diritto pubblico comparato, universita’ di Torino.
  • Pierluigi Contucci, coordinatore area Intelligenza Artificiale per il Piano Nazionale della Ricerca.
  • Franco Cotana, Presidente Centro Ricerche sulle Biomasse.
  • Raimondo Cubeddu, ordinario di Filosofia Politica, universita’ di Pisa.
  • Paolo Gasparini, ordinario di Genetica medica, universita’ di Trieste.
  • Gino Gerosa, Direttore scuola di specializzazione cardiochirurgia, universita’ di Padova.
  • Vincenzo Giuffre’, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico, universita’ di Catania.
  • Francesco Manfredi, prorettore universita’ Jean Monnet, Bari.
  • Ludovico Mazzarolli, Ordinario di Istituzioni di diritto pubblico, universita’ di Udine.
  • Paolo Miccoli, gia’ presidente Agenzia Nazionale di Valutazione Universita’ e Ricerca.
  • Cristina Pedicchio, gia’ presidente OGS Trieste.
  • Luciano Pietronero, Presidente Centro Studi Enrico Fermi.
  • Anna Poggi, ordinario di Diritto costituzionale, Universita’ di Torino.
  • Giovanna Riccardi, membro European Academy of Microbiology.
  • Raffaele Rodio, Ordinario di Diritto costituzionale, Universita’ di Bari.
  • Salvatore Sfrecola, presidente Associazione italiana giuristi di amministrazione.
  • Giuseppe Valditara, gia’ Capo dipartimento Formazione Superiore e Ricerca del MIUR.
  • Vincenzo Vespri, ordinario di Matematica, universita’ di Firenze.
  • Antonio Vicino, Presidente Consiglio Universitario Nazionale.

In dettaglio gli esperti propongono di sospendere il diritto alla privacy per la raccolta dati necessaria alla gestione dell’emergenza. All’esecutivo viene chiesta con urgenza “una campionatura rappresentativa della popolazione per comprendere la reale estensione del contagio e la letalita’ del virus” e “la progressiva adozione di misure alternative all’isolamento domiciliare generalizzato, all’interno di una chiara strategia di contenimento della diffusione del virus“.
Si sollecita “il ricorso al tracciamento puntuale del contagio“, l'”identificazione precoce dei positivi con indagini molecolari e sierologiche di massa” e “l’avvio di una produzione su larga scala del materiale necessario per le indagini molecolari e sierologiche“.
Tra le misure suggerite, “l’obbligo per tutta la popolazione che abbia contatti con il pubblico di indossare mascherine filtranti e protettive“.
Gli accademici chiedono inoltre l’indicazione di “tempi certi a partire dai quali i diritti costituzionali alla liberta’ di movimento, di riunione e di libera iniziativa privata vengano ristabiliti garantendo condizioni di sicurezza per lavoratori e cittadini“. L’appello richiede “la condivisione e la pubblicizzazione del piano di governo per il contenimento dell’epidemia e la gestione della fase 2 con modalita’ tali da rendere aperto il confronto con tutta la comunita’ scientifica nazionale“.

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