“Si puo’ ripartire, ma solo con le armi che possono bloccare il contagio. In questo momento queste armi sono la mascherina, che tutti dovranno portare, sara’ indispensabile e diventera’ un’abitudine come portare le scarpe. Seconda cosa sono i test. Dobbiamo essere in grado di identificare immediatamente e immediatamente isolare le persone che sono infettive, per questo ci vorra’ la capacita’ di fare molti piu’ test. Ancora i test sierologici, dovremo capire chi ha avuto e chi no la malattia, altrimenti vaghiamo nel buio. Infine dei sistemi di tracciamento che permettano di identificare e isolare per davvero le persone infette, in strutture apposite, per impedire che il contagio vada avanti“. Cosi’ a Sky Tg24 Roberto Burioni, professore ordinario di Microbiologia e Virologia dell’Universita’ Vita-Salute San Raffaele sulla fase 2 dell’emergenza Coronavirus. “Con questi passaggi e queste cautele – ha concluso – si puo’ immaginare, con tutte le tutele, una graduale ripresa delle attivita‘”.
“In questo momento non c’e’ nessuna terapia di provata efficacia, dobbiamo aspettare. Ci sono dati promettenti per alcuni farmaci in laboratorio e magari nell’uso su alcuni pazienti – spiega Burioni – pero’ sono in corso degli studi che ci diranno con chiarezza cosa funziona e cosa no. Anche uno solo di questi studi che vada a buon fine puo’ fare veramente la differenza. Bisogna avere pazienza, anche a questo serve ritardare il contagio, a dare tempo ai medici di fare gli studi“.