L’inossidabile Regina Elisabetta II incoraggia e sprona i sudditi in uno storico discorso dagli schermi della tv: appena il quarto in 68 anni di regno – al di fuori della tradizione dei messaggi di Natale – dopo quelli tenuti in occasione del primo conflitto in Iraq o dei funerali di Lady Diana e l’ultimo per la scomparsa di sua madre ultracentenaria nel 2002. È un appello “all’autodisciplina” e alla risolutezza di fronte alla più grave avversità che incombe sul suo Regno e sul mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ma anche un monito alla consapevolezza della dimensione di un evento, l’emergenza coronavirus, che ha portato e porterà inevitabilmente con sé lutti e “cambiamenti enormi nella vita quotidiana”.
“Vi sto parlando in quello che so essere un momento sempre più impegnativo. Un momento di sconvolgimento nella vita del nostro Paese: un disservizio che ha causato dolore ad alcuni, difficoltà finanziarie a molti ed enormi cambiamenti alla vita quotidiana di tutti noi”, ha detto la Regina. “Vorrei ringraziare tutti coloro che sono in prima linea del servizio sanitario, il personale ospedaliero e chi copre ruoli essenziali per portare avanti il loro compito per sostenerci tutti. Sono certa che la nazione si unirà a me, assicurandovi che ciò che fate è apprezzato e ogni ora del vostro duro lavoro ci porta più vicini al ritorno a tempi più normali. Vorrei ringraziare anche voi che rimanete a casa, aiutando così i più vulnerabili, e risparmiando ad altre famiglie il rischio di perdere altri cari. Insieme stiamo affrontando questa malattia e voglio assicurarvi che se resteremo uniti e determinati, vinceremo questa sfida”.
Un discorso trasmesso con toni che riflettono l’urgenza del momento in un giorno nel quale i dati fanno segnare nel Regno Unito un nuovo picco di contagi, quasi 6.000 in più in 24 ore, per un totale di 48.406 casi, con una conta di morti totali censiti arrivata quasi a quota 5.000. La Regina si è trasferita al rifugio di Windsor col quasi 99enne consorte Filippo per allontanare nei limiti del possibile l’ombra di un virus già capace di colpire, seppur in forma lieve, tanto l’erede al trono Carlo quanto il premier Boris Johnson, la sua compagna incinta Carrie Symonds e un discreto numero di consiglieri e ministri.