Coronavirus e Pasqua: Attenzione alle truffe in casa e on line

Nell'ultimo periodo sono stati segnalati raggiri ai danni dei cittadini rimasti in casa, mentre le frodi informatiche risultano in netto aumento
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L’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia da Covid-19 e le successive misure restrittive adottate dal Governo per rallentare e fermare il contagio, hanno visto in queste settimane milioni di Italiani letteralmente chiusi in casa, per sfuggire al Coronavirus e ai suoi, talvolta drammatici, effetti.

Al Nord, dove come sappiamo l’epidemia si è palesata in maniera particolarmente virulenta e letale, a febbraio sono state segnalate e denunciate numerose truffe, perpetrate ai danni dei cittadini mentre erano al sicuro nella propria abitazione. Al sicuro dal virus forse, ma evidentemente non dagli imbrogli.

Da febbraio ad oggi gli illeciti si sono verificati un po’ dappertutto nel nostro Paese, con un’incidenza variabile a seconda delle zone: in Liguria, a Roma, nel Bergamasco, a Napoli, Voghera, Crotone, Bologna e in tantissime altre città e regioni.

Le segnalazioni continuano ad arrivare, anche se adesso, a differenza del passato, è più difficile per i malviventi mandare a segno il colpo, dal momento che sia la Questura che i giornali hanno informato i cittadini del pericolo.

Generalmente, gli anziani e le persone che vivono da sole sono i bersagli preferiti. Se sentono suonare il campanello, aprono la porta spesso solo per curiosità oppure se le motivazioni che ascoltano dagli estranei sembrano convincenti, superano rapidamente l’iniziale diffidenza. Nondimeno, anche i nuclei familiari più numerosi potrebbero essere a rischio.

Poiché, come sappiamo, in questo periodo è complicato uscire e trascorrere del tempo con parenti e amici, a Pasqua e Pasquetta i furfanti potrebbero essere accolti in casa dalle loro prede, anche solo per avere un po’ di compagnia e conversare per pochi minuti.

I malviventi di solito si presentano in gruppi di due o tre. Si spacciano per dipendenti del Comune, della Asl, dei più disparati enti, dicono di essere tecnici specializzati nella sanificazione di ambienti, fingono di essere volontari della Croce Rossa.

Le ragioni che adducono per poter entrare in casa sono varie, tutte verosimili e collegate all’emergenza in corso: consegna delle mascherine o di kit sanitari, tampone faringeo per la diagnosi del  Coronavirus o analisi cliniche, igienizzazione dell’appartamento ed altre scuse similari. In molte città, negli androni dei palazzi, sono persino circolati volantini fasulli del Viminale, che annunciavano controlli e invitavano i non residenti a lasciare libere le abitazioni.

Una volta entrati, i malfattori svaligiano la casa terrorizzando i proprietari e arraffando quello che trovano (contanti, qualche gioiello, oggetti che possono sembrare di valore). Nel Centro- Sud sono stati segnalati e ripresi in video due giovani, che si aggiravano per i condomini e bussavano alle porte, addirittura armati di pistola.

Anche i proprietari di animali da affezione sono stati presi di mira. Sembra che in alcune città, impostori che si spacciavano per operatori della Asl abbiano tentato di farsi da loro consegnare i cani di casa, con la scusa di dover effettuare fantomatici controlli veterinari per stabilire se gli animali in questione fossero infetti.

I nostro consiglio è di fare molta attenzione. Non aprite agli sconosciuti. Avvisate i vostri vicini del pericolo. Se gli sconosciuti si qualificano come dipendenti comunali o di altre strutture, potete controllare i permessi e l’autorizzazione dell’ente di appartenenza attraverso lo spioncino, ma in ogni caso è sempre bene non aprire. Chiamate subito la polizia, se notate qualcosa di sospetto. Come ha giustamente affermato un agente in risposta ad una segnalazione telefonica, se si avvisa tempestivamente la centrale, specialmente in questo periodo in cui le città sono semideserte e la sorveglianza in strada è elevata, è più agevole per le volanti acciuffare all’istante i malfattori.

Sempre in tema di animali, un altro tentativo di truffa non proprio casalinga, segnalato di recente ad alcune associazioni amimaliste, riguarda i buoni spesa alimentare per l’emergenza Corinavirus, che le amministrazioni comunali distribuiscono a chi è in difficoltà economiche. Tali buoni, infatti, permettono di acquistare derrate alimentari di prima necessità, ma non il mangime per i pet. Ebbene, qualche sciacallo ha pensato bene di offrire ai proprietari più bisognosi, che giustamente non hanno accettato lo scambio, denaro contante da destinare a scatolette e crocchette. Trattenendo per sé una bella percentuale: 15 euro in contanti per un valore spesa del buono di 25 euro.

Per quanto riguarda le frodi online, come riporta la testata di “Repubblica”, secondo la Polizia Postale “i reati tradizionali sono crollati, mentre sono aumentati quelli informatici”.

In questo periodo di isolamento sociale, in cui si naviga a pieno ritmo in rete, le tecniche già note, vengono riproposte in nome del Corinavirus e sfruttano il senso di paura e di confusione dei cittadini, così come il loro altruismo.

Tra gli espedienti in uso: invio di file contenenti informazioni sull’evoluzione della pandemia, magari a nome dell’OMS Organizzazione Mondiale della Sanità, che una volta aperti rubano i dati personali oppure richieste di denaro per ospedali sul lastrico che nulla hanno a che vedere con il virus (su Facebook per es. è stata organizzata una falsa raccolta fondi per l’Ospedale San Camillo Forlanini di Roma). Finte banche che richiedono ai correntisti i codici di accesso, anche via sms, millantando vaghi riferimenti al Covid-19. Vendita online di miracolosi farmaci “anti- Coronavirus”, kit per l’autodiagnosi assolutamente inefficaci oppure mascherine e gel disinfettanti proposti a prezzi super- maggiorati.

Anche in questo caso, fate molta attenzione. Per saperne di più, sull’apposito sito realizzato dall’Unione Europea, troverete informazioni utili per contrastare fake- news e commercio online fraudolento, al tempo del Corinavirus.

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