“Un nemico occulto, veloce e potente. Per quanto possa sembrare scontato dirlo, è una prova per il fisico ma soprattutto per la mente. L’ho affrontata con serenità, coraggio e massima fiducia nelle istituzioni medico-scientifiche e governative. Una prova che mi rende empaticamente vicino a tutti quelli che stanno lottando in questo momento e, dalla quale, le mie convinzioni come uomo e soldato sono uscite profondamente rafforzate. Da questo deriva la mia personale gratitudine a tutti coloro i quali stanno combattendo questa malattia senza risparmio di energie. Quanto a me, ho fin qui avuto una fortuna: non tanto quella di essermi presto ripreso dalla malattia, quanto il fatto che nessuno tra familiari e collaboratori si è a sua volta contagiato. È una consolazione, lo so, ma per me vale molto“: lo ha affermato, in un’intervista al “Corriere della Sera”, il generale di Corpo d’armata Salvatore Farina, Capo di Stato Maggiore dell’ Esercito.
Farina, davanti alle immagini delle bare portate via da Bergamo dall’Esercito, ricorda di essersi “commosso, ho provato dolore e senso di impotenza, sentimenti vissuti da tutti i concittadini e dai nostri militari. Difficile per noi, che nel servire le istituzioni accettiamo anche le più estreme conseguenze, difficile per chiunque lavori per salvare delle vite in corsia e immensamente più difficile per i familiari delle vittime ai quali estendo il mio più profondo cordoglio. Erano nonni, genitori e figli, uomini e donne private del conforto dei propri cari e vinti dalla malattia, ai quali i nostri soldati hanno tributato con rispetto e riservatezza l’ultimo commosso saluto“.
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Coronavirus, il generale Farina: “Un nemico occulto, veloce e potente. Una prova per il fisico ma soprattutto per la mente”
Coronavirus, il generale Farina: "Ho affrontato la prova con serenità, coraggio e massima fiducia nelle istituzioni medico-scientifiche e governative"
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