Coronavirus, altro che “modello Italia”: nei Paesi senza lockdown si muore molto meno, Israele e Australia il modello migliore [TABELLE]

Coronavirus, i dati dai Paesi che hanno scelto il lockdown e quelli che invece stanno adottando altre soluzioni alternative: l'Italia non è affatto un modello mondiale, anzi...
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Altro che “modello Italia“: in realtà il nostro Paese sembra aver preso la strada peggiore per affrontare l’epidemia di Coronavirus: nessuno sta copiando le scelte adottate dal nostro Governo, che sono simili soltanto a quelle di Spagna, Francia, Cina e Iran. E se sui dati di Cina e Iran c’è molto poco di cui fidarsi, la situazione di Spagna e Francia è terribile proprio come nel nostro Paese. In Italia abbiamo il tasso di letalità più alto in assoluto, con il 12,6% di morti rispetto al numero dei contagiati. La Spagna è al 9,8%, la Francia al 9,1%:

Molto differente la situazione nei Paesi che invece non hanno adottato il lockdown, o lo hanno fatto in modo soltanto parziale. Innanzitutto notiamo che sono molti di più, tra i più evoluti e sviluppati del mondo dove i Governi hanno privilegiato le libertà personali rispetto a fantomatiche esigenze sanitarie che – come dimostrano i dati – non servono a nulla. Il tasso di letalità, eccezion fatta per il Regno Unito dov’è dell’11,1%, è molto inferiore ovunque: dal 3,1% degli USA all’1,8% di Germania e Corea del Sud, ma le performance migliori in assoluto sono quelle di Israele (0,6%) e Australia (0,8%):

Tra questi Paesi abbiamo i più evoluti al mondo per scienza e tecnologia: in Corea del Sud e Australia sono persino aperte le scuole! Ma non significa che rimangono indifferenti rispetto al virus: lo combattono in altro modo, semplicemente fornendo ai loro cittadini un’informazione reale e seria, consigliando di adottare misure di prevenzione e distanziamento senza il bisogno di imporre regole rigide e adottando provvedimenti di controllo a tappeto (numero di tamponi molto più alto rispetto all’Italia, che non è affatto uno dei Paesi che ne sta facendo di più!) con l’isolamento immediato di tutte le persone positive e quindi il risultato di spegnere ogni focolaio sul nascere. Inoltre in Israele l’isolamento è stato disposto per gli anziani e le persone con patologie, perchè più a rischio, come negli altri Paesi che hanno adottato il “contagio controllato” per consentire alla popolazione sana di sviluppare l’immunità di gregge senza avere gravi conseguenze sulla salute e sul sistema sanitario.

Insomma, se nei Paesi che hanno scelto di non adottare il lockdown si muore molto di meno, bisognerebbe porsi alcune importanti riflessioni sulle strategie adottate dall’Italia e sbandierate come le migliori del mondo. Il record mondiale di morti e di letalità, nonostante le modeste dimensioni del nostro Paese per numero di abitanti rispetto a molti altri giganti mondiali, dovrebbe quantomeno porre il problema: il disastro economico e sociale determinato da oltre un mese di lockdown, evidentemente, non serve a nulla ed è una ricetta obbligata per mascherare le inefficienze di uno Stato incapace di gestire l’emergenza come si fa altrove.

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