Coronavirus, a New York la giornata peggiore con 799 decessi: “sarà peggio dell’11 settembre, i morti sono già di più”. 416 contagiati su una portaerei americana

Continua ad aumentare il numero giornaliero di morti nello Stato di New York mentre Trump invita i cittadini a continuare con il distanziamento sociale
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La pandemia di Coronavirus ha ucciso almeno 14.696 persone negli Stati Uniti, su oltre 427 mila contagiati. Lo riporta l’emittente “Cnn”, che cita i dati raccolti dalla Johns Hopkins University. In tutto il mondo, sono contagiate oltre un milione e mezzo di persone, con oltre 94 mila decessi. Gli Stati Uniti sono il primo Paese al mondo per contagi e il terzo per numero di morti, dopo Italia e Spagna, rispettivamente oltre quota 18 mila e 15 mila. Si ritiene che i numeri attuali siano molto piu’ alti a causa della carenza di test, di molti casi non segnalati e del sospetto che alcuni governi nascondano la portata dell’epidemia nelle proprie nazioni.

Continua ad aumentare il numero giornaliero di morti nello Stato di New York, il più colpito degli Stati Uniti dalla pandemia. Il governatore Andrew Cuomo ha annunciato che “ieri, abbiamo perso il più alto numero di vite, finora”, ovvero 799; finora, i morti sono stati 7.067. “Stiamo appiattendo la curva, questa è una buona notizia, ma non possiamo rilassarci” ha detto, aggiungendo che circa 18.000 persone sono ricoverate negli ospedali statali a causa del coronavirus, un numero in calo; diminuiscono anche i ricoverati in terapia intensiva. “Questa è una diretta conseguenza delle nostre azioni – ha aggiunto riferendosi alle misure di distanziamento sociale – se noi smettiamo di agire in questo senso, vedremo i numeri riprendere a salire”. “Non siete fuori pericolo – ha detto rivolgendosi ai newyorkesi – ora non è il momento di fraintendere quello che sta succedendo. E’ essenziale mantenere la curva appiattita perché non avremmo la possibilità di gestirla se dovesse salire”. “E’ solo la prima ondata della pandemia, non bisogna allentare la guardia e dobbiamo essere pronti. State a casa e salvate vite umane”, ha aggiunto Cuomo.

Foto di Spencer Platt / Getty Images

All’emergenza sanitaria, si aggiunge quella occupazionale: circa 810.000 persone hanno fatto richiesta dei sussidi di disoccupazione nelle ultime tre settimane; al momento, le autorità statali non hanno i soldi per soddisfarle tutte, ha detto Robert Mujica, a capo dell’ufficio Budget di New York. “Per New York questa pandemia e’ piu’ devastante dell’11 settembre, sia in termini di morti che in termini di danni all’economia”: ha detto Cuomo, sottolineando come il coronavirus ha gia’ ucciso 4.000 persone i piu’ degli attentati alle Torri gemelle.

“Un importante modello del Coronavirus ora prevede molte meno vittime di quanto facessero i precedenti modelli. Questo è perché gli americani stanno facendo un lavoro straordinario con il distanziamento sociale e tutto il resto. Continuiamo così!”. E’ quanto scrive Donald Trump su Twitter commentando che il modello usato dalla Casa Bianca oggi registra la previsione di 60.415 decessi per il Covid19 entro il prossimo agosto, mentre il precedente parlava di 82mila decessi.

Negli Stati Uniti 14 Stati hanno deciso di tenere chiuse le scuole per il resto dell’anno scolastico, a causa della pandemia. In altri tre Stati, la chiusura è stata raccomandata. Le scuole resteranno chiuse in Alabama, Arizona, Arkansas, Georgia, Indiana, Kansas, Michigan, Nebraska, New Mexico, Oklahoma, Pennsylvania, Vermont, Virginia e Washington. La chiusura è stata poi raccomandata in Idaho, California e South Dakota.

Residenti Usa in casa almeno fino a fine aprile

Circa il 96% della popolazione degli Stati Uniti ha ricevuto l’ordine di restare in casa per cercare di fermare la diffusione del nuovo coronavirus, che al momento ha provocato 15.774 morti e 363.851 pazienti positivi. Il presidente Donald Trump non ha imposto un divieto federale, lasciando agli Stati e alle singole contee e città il compito di decidere quando e come intervenire sulla vita quotidiana dei cittadini. Al momento, 42 Stati, Washington D.C., oltre a tre contee, nove città e a Guam e Porto Rico (territori non incorporati), hanno imposto l’ordine ‘stay-at-home’, che riguarda circa 316 milioni di persone. Ai residenti è permesso uscire solo per attività essenziali, come acquistare generi alimentari e medicine. Nei pochi Stati dove non è in vigore l’ordine di restare in casa, sono intervenute direttamente alcune contee e città per imporre l’obbligo. Il primo Stato ad agire, a metà marzo, è stata la California.

Gli Stati con l’ordine di restare in casa, chiamato in molto diverso dai governatori ma sostanzialmente uguale ovunque, sono: Alabama, Alaska, Arizona, California, Colorado, Connecticut, Delaware, Florida, Georgia, Hawaii, Idaho, Illinois, Indiana, Kansas, Kentucky, Louisiana, Maine, Maryland, Massachusetts, Michigan, Minnesota, Mississippi, Missouri, Montana, Nevada, New Hampshire, New Jersey, New Mexico, New York, North Carolina, Ohio, Oregon, Pennsylvania, Rhode Island, South Carolina, Tennessee, Texas, Vermont, Virginia, Washington, West Virginia e Wisconsin. La lista di città con ordini locali comprende Edmond, Stillwater, Oklahoma City, Tulsa e Norman, in Oklahoma; Salt Lake City e Park City, in Utah, e Jackson, in Wyoming. Inoltre, almeno altri due Stati, Iowa e North Dakota, hanno ordinato alle attività non essenziali di chiudere, pur non imponendo ai residenti l’obbligo di restare in casa. Quando termineranno queste restrizioni? Molti Stati le hanno imposte, per ora, fino all’inizio della prossima settimana e probabilmente le estenderanno fino alla fine del mese, così come fatto dal governo federale con le raccomandazioni sul distanziamento sociale, che probabilmente saranno ulteriormente estese. Pochi gli Stati che si sono spinti oltre: il Massachusetts e il New Hampshire hanno imposto i divieti fino al 4 maggio; il Delaware ha già annunciato che le restrizioni rimarranno in vigore fino al 15 maggio o fino a quando “la minaccia alla salute pubblica non sarà eliminata”.

416 contagiati a bordo della portaerei Usa Roosevelt

Sono 416 i marinari della portaerei americana USS Theodore Roosevelt, a largo di Guam, risultati positivi al nuovo coronavirus. Lo ha reso noto un funzionario della Marina Usa alla Cnn, dopo che e’ stato sottoposto a tampone il 97% dell’equipaggio e 2.329 marinai sono stati gia’ fatti sbarcare. Quello della Roosevelt si e’ trasformato in un caso politico negli stati Uniti che ha portato alle dimissioni del segretario della Marina ad interim, Thomas Modly: si e’ dovuto dimettere dopo la revoca dell’incarico al capitano Brett Crozier, che aveva scritto una dura lettera in cui chiedeva ai vertici di muoversi per mettere in salvo l’equipaggio che rischiava il contagio totale. Diversi deputati democratici avevano chiesto che Modly venisse sollevato dall’incarico dopo che aveva attaccato Crozier in un discorso all’equipaggio, definendolo “ingenuo o stupido”.

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