Sono 36 i laboratori che in 11 regioni italiane si stanno preparando per eseguire i test sierologici per identificare nel sangue la presenza degli anticorpi contro il coronavirus SarsCoV2: quelli da eseguire in laboratorio, più precisi e affidabili, ma più costosi e dai tempi piu’ lunghi, sono solo una parte di questo tipo di test.
Esistono infatti test più rapidi, in grado di dare la risposta in dieci minuti, ma meno affidabili. Questi ultimi sono in fase di validazione e l’Organizzazione Mondiale della Sanita’ (Oms), per esempio, ne sta esaminando oltre 200.
“Se i test non sono validati il rischio è di avere falsi positivi o falsi negativi. Per esempio il test può risultare falso positivo se una persona e’ stata infettata da altri virus, come i coronavirus responsabili del raffreddore perché l’analisi non è abbastanza sensibile per distinguere i due agenti infettivi”, spiega il virologo Francesco Broccolo, dell’università Bicocca di Milano e direttore del laboratorio Cerba di Milano. I risultati dei test sierologici , prosegue l’esperto, “possono dare un quadro epidemiologico affidabile dell’Italia perche’ mettono a fuoco anche gli asintomatici: potranno aiutare a capire fino a che punto sono arrivati i contagi in Italia e se si e’ raggiunto l’effetto della cosiddetta immunità di gregge”.
I test rapidi consistono in una sorta di tavoletta di nitrocellulosa nella quale la presenza degli anticorpi viene rivelata dalla comparsa di una barretta colorata: “sono test semplici ed economici, il cui costo può variare da 12 a 25 euro, ma la cui affidabilità è piuttosto bassa, pari a circa il 30%”. La goccia di sangue che viene introdotta su questa sorta di fascetta di nitrocellulosa e, se contiene gli anticorpi, questi reagiscono con l’antigene, ossia con la parte del virus che stimola reazione immunitaria e che si trova sulla fascetta, producendo una striscia colorata. Più costosi (circa 70 euro), i test di laboratorio risultano invece affidabili (oltre il 90%). Sono 11 le regioni gia’ in grado di eseguirli o che stanno richiedendo le autorizzazioni per farlo, per un totale di 38 laboratori: dai sette della Campania ai sei di Liguria e Lombardia, i cinque di Veneto e Sicilia, ai tre del Piemonte, fino ai due del Lazio, mentre Friuli, Emilia Romagna, Toscana e Puglia ne hanno uno. Sono di due tipi gli anticorpi che entrambi i test sono in grado di rilevare, anche se con un livello di precisione molto diverso. Si chiamano Immunoglobuline M e G (IgM e IgG) e sono in grado di indicare se il contagio e’ avvenuto recentemente (da una settimana) o da più di un mese.