Il settore dei trasporti si prepara alla fase 2 dell’emergenza coronavirus, proponendo delle misure che oltre a cambiare le abitudini di milioni di lavoratori, saranno anche il primo vero banco di prova della ripartenza. Tra le proposte, termoscanner in tutti gli aeroporti e le stazioni, grandi e piccole, distanziamento e mascherine nei mezzi di trasporto collettivo con obbligo sugli aerei, prolungamento degli orari di apertura degli uffici e dei servizi pubblici per evitare il sovraffollamento nelle ore di punta, biglietti sempre piu’ elettronici e meno cartacei, contingentamento degli accessi nelle stazioni e negli scali. E “lo Stato”, spiega il ministro delle infrastrutture Paola De Micheli “si fara’ carico di compensare una parte della mancata bigliettazione che le aziende hanno avuto sia nella Fase acuta, quindi marzo e aprile, ma e’ evidente che avranno questo problema per tutto il periodo fino a quando non torneremo ad una ragionevole normalita’”.
Per quanto riguarda il trasporto pubblico di linea, si va dal contingentamento degli accessi sui mezzi e nelle stazioni, porti e aeroporti, alla vendita di biglietti con sistemi telematici o self-service (o, in assenza, di modalita’ che garantiscano la distanza di almeno un metro tra addetto alla vendita e utente). Previsti inoltre specifici piani per limitare le occasioni di contatto nella fase di salita e discesa dal mezzo di trasporto, cosi’ come nelle aree destinate alla sosta dei passeggeri e durante l’attesa del mezzo nelle stazioni, negli aeroporti e nei porti. Verranno installati dispenser di disinfettanti per i passeggeri sui mezzi a lunga percorrenza, ma anche nelle stazioni, negli aeroporti e nei porti. Inoltre, verranno forniti dispositivi di protezione al personale viaggiante e quello impiegato in attivita’ a diretto contatto con il pubblico e si prevedono misure organizzative nei luoghi di lavoro per assicurare il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro.