L’emergenza coronavirus ci ha costretto a restare in casa il più possibile, limitando al minimo indispensabile le uscite. Così per combattere la noia, molti si sono dedicati molto di più ai fornelli e alla coltivazione di ortaggi sui balconi. L’epidemia, insomma, ha fatto esplodere l’urban gardening, la coltivazione di ortaggi e aromi su balconi e terrazzi. Si tratta di veri e propri orti pensili con irrigazione a goccia computerizzata.
La moda del ‘giardinaggio cittadino’, da tempo diffusa nel mondo di lingua tedesca, non e’ nuova. “A causa della quarantena la gente ha piu’ tempo, che passa spesso in balcone“, conferma il giardiniere bolzanino Christoph Poecksteiner. E, come con il pane fatto in casa, non si tratta solo di un passatempo, ma c’e’ anche la voglia di conoscere cio’ che finisce in tavola. Il giardiniere Poecksteiner affitta nel suo terreno agli inquilini dei condomini limitrofi i cosiddetti letti rialzati, aiole ad altezza tavolo.
“Ci siamo resi conto che aiuta l’umore coltivare qualcosa“, conferma Andrea Klodvigova. “I bambini – racconta – imparano, io mi tengo impegnata e in piu’ mangiamo i prodotti sani del nostro piccolo giardino. Abbiamo fatto di necessita’ virtu’. Stando all’aria aperta, i ragazzi guardano meno la tv e giocano meno con il tablet”.”Prima del coronavirus si prendeva l’insalata in busta al supermercato, ora i ragazzi hanno imparato che l’insalata cresce da un piccolo seme. Questo e’ importante”, commenta Andrea.