Kiev si è mobilitata in forze quando sabato è scoppiato un incendio nella foresta limitrofa alla centrale nucleare di Chernobyl. Sono stati mobilitati due aerei, un elicottero e un centinaio di vigili del fuoco. Il servizio antincendio locale ha aggiunto di aver riversato 50 tonnellate di acqua per spegnere il rogo e che, già dalla mattina di domenica, “non c’erano più fuochi, ma solo alcuni focolai fumanti” e che le radiazioni erano tornate “entro limiti normali“. Ma oggi arrivano “cattive notizie: le radiazioni sono al di sopra della norma“, ha ammesso Yegor Firsov, capo del servizio di ispezione ambientale ucraino. Firsov ha mostrato, allegando la foto ad un post, un contatore Geiger che mostrava radiazioni 16 volte superiori alla norma. Firsov ha precisato tuttavia che questa anomalia riguarda solo la zona dell’incendio. A Kiev non sono rilevati aumenti di radioattività. La polizia ha reso noto l’arresto di un uomo di 27 anni accusato di aver dato inizio all’incendio.
Si sta registrando, dunque, un picco di radiazioni nella zona soggetta a restrizioni attorno a Chernobyl, la zona tristemente nota per il peggior incidente nucleare mai successo al mondo. Chernobyl ha causato l’inquinamento di una vasta fascia di territorio europeo quando il suo quarto reattore è esploso nell’aprile del 1986: da allora, gli altri tre reattori hanno continuato a produrre elettricità fino alla chiusura definitiva della centrale nel 2000. E nel 2016 è stata installata una gigantesca cupola protettiva sul quarto reattore. La zona in cui è vietato vivere circonda per 30 chilometri la centrale.