Circa 900 anni fa, un osservatore del cielo in Inghilterra documentò un’eclissi lunare totale terrificante. Nonostante la notte fosse limpida e le stelle splendessero luminose, la luna sparì. Durante l’insolito fenomeno, la luna era “così completamente spenta che non si vedeva né la luce, né il globo, né niente altro di essa”, riportò la persona in un manoscritto chiamato Peterborough Chronicle. Secoli dopo, l’astronomo inglese Georges Frederick Chambers scrisse: “È evidente che questa eclissi fosse un esempio di una eclissi “nera”, quando la luna diventa invisibile invece di brillare con la solita sfumatura ramata”. Nei quasi mille anni che sono trascorsi da allora, nessuno è riuscito a proporre una spiegazione completa di questo insolito fenomeno.
Per spiegare cosa possa aver provocato quell’inquietante eclissi nera, che si verificò la notte del 5 maggio 1110, un team di scienziati dell’Università di Ginevra, guidati dal paleoclimatologo Sébastien Guillet, ha esaminato anelli di alberi, carote di ghiaccio e archivi storici. In un recente studio pubblicato su Scientific Reports, i ricercatori suggeriscono che un “cluster di eruzioni vulcaniche “dimenticato” dal 1108 al 1110, forse dal Monte Asama del Giappone, ha prodotto un “velo di polvere” sull’Europa, che ha creato la buia eclissi, oscurando i cieli per mesi, forse anni, prima di ricadere a terra.
Come fanno notare gli autori dello studio, le “eclissi lunari totali più scure” registrate dal 1600 d.C. “sono state tutte collegate a grandi eruzioni vulcaniche” e il Peterborough Chronicle offre “uno dei racconti più lunghi e dettagliati di cui siamo a conoscenza per qualsiasi eclissi lunare scura che si sia verificata tra il 500 e il 1800 d.C.”, il che ha dato avvio alla ricerca di probabili eventi vulcanici che potrebbero averla generata. “L’idea che l’eclissi lunare totale scura del maggio del 1110 fosse collegata al vulcanismo in realtà è arrivata molto facilmente. L’oscurità dell’eclissi lunare totale del 1110 ha a lungo catturato l’attenzione degli astronomi e noi eravamo a conoscenza dell’esistenza di questa intrigante eclissi molto prima di iniziare a lavorare sulle eruzioni del 1108-1110”, ha dichiarato Guillet a Vice. Il team ha cercato indizi di una grande eruzione vulcanica nelle antiche carote di ghiaccio estratte da Groenlandia e Antartide. Queste carote di ghiaccio sono tesori di informazioni sul clima del passato, incluse le eruzioni vulcaniche, che possono spargere cenere ed aerosol per tutto il mondo.
Per rafforzare queste osservazioni, i ricercatori hanno analizzato gli anelli degli alberi in Nord America, Europa e Asia, perché si formano in risposta ai pattern climatici stagionali. Gli anelli hanno suggerito che l’anno 1109 nell’Europa occidentale fu eccezionalmente freddo e piovoso, un’anomalia che potrebbe aver causato o esacerbato gli effetti globali delle emissioni di polvere e cenere nel cielo da parte di un vulcano. Le condizioni meteo documentate negli anelli degli alberi sono sostenute dai racconti storici che il team ha raccolto. In Irlanda, la gente fece la fame a causa delle “forti piogge e del maltempo”, secondo il manoscritto Annals of Inisfallen. Con la distruzione dei raccolti, la carestia esplose anche in Francia, uccidendo “molte persone e riducendo innumerevoli ricchi alla povertà”, come riporta Chronicle of Morigny. Il Peterborough Chronicle, che contiene il racconto dell’eclissi lunare scura, riporta che il 1110 fu un “anno davvero disastroso”.
Il team suggerisce che le ricerche future si concentrino sul caratterizzare i tefra, ossia i detriti vulcanici trovati nelle carote di ghiaccio del tempo, poiché potrebbero contenere le firme geochimiche che possono essere collegate a vulcani specifici. Questo studio ci ricorda che la Terra e le sue civiltà sono profondamente interconnesse: un disastro naturale in un angolo del mondo può gettare nel caos comunità a migliaia di chilometri di distanza e persino oscurare la luna in una notte serena.