Almeno cinque persone erano già morte a causa del coronavirus nel Regno Unito quando il governo annunciò ufficialmente la prima vittima della pandemia: è quanto emerge da nuove statistiche sui decessi legati al Covid-19 nel Paese ottenute dal Guardian. Secondo quanto scrive il giornale, Londra già sapeva dell’impatto mortale del virus il tre marzo, giorno in cui ufficialmente nel Paese c’erano zero decessi e durante il primo briefing di Downing Street sul coronavirus il premier Boris Johnson scherzava sulle strette di mano con il personale ospedaliero.
Intanto a causa del coronavirus il controverso progetto di espansione dell’aeroporto di Heathrow a Londra – che è già lo scalo più trafficato d’Europa – slitta “di almeno due anni”. Lo ha annunciato oggi lo stesso aeroporto. “L’espansione di Heathrow rimane una parte fondamentale della nostra strategia a lungo termine dopo che avremo sconfitto il Covid-19 e saremo entrati nella fase della ripresa. Tuttavia, data l’attuale crisi pandemica e con il ricorso in atto, prevediamo che l’espansione e gli investimenti vincolati saranno ritardati di almeno due anni”, si legge in comunicato diffuso dallo scalo londinese che riporta i risultati trimestrali.
La costruzione di una terza pista a Heathrow, scalo a ovest di Londra, dovrebbe consentire all’aeroporto di accogliere 130 milioni di passeggeri all’anno, contro i 78 milioni attuali. I lavori dovevano iniziare nel 2022 e durare quattro anni e il progetto doveva essere finanziato dal consorzio di investitori proprietari dell’aeroporto, compresi i fondi sovrani di Cina, Singapore e Qatar. Il costo di questo enorme progetto è stimato in 14 miliardi di sterline (16,5 miliardi di euro) per la sua prima fase.