“Dopo questa esperienza non torneremo alla vita di prima. Ogni volta che si fa un viaggio e si torna si trova un mondo cambiato. In questi mesi tutti noi abbiamo fatto un’esperienza da astronauti. E, da viaggiatori, torneremo a casa, al nostro mondo ma sarà un po’ cambiato“: lo ha dichiarato Samantha Cristoforetti, astronauta italiana dell’Agenzia Spaziale Europea e autrice di “Diario di un’apprendista astronauta”, durante un evento con Valeria Parrella nell’appuntamento di #SalToEXTRA del Salone del Libro di Torino. “Dovremo riabituarci, troveremo il nostro equilibrio magari ci accorgeremo che alcune cose sono addirittura migliori di prima. Anzi, ne sono convinta. E’ stata un’occasione per noi di pensare a cosa è essenziale e cosa non lo è. Un’occasione di tornare a un mondo cambiato e che, forse, è addirittura migliore di prima“.
“Per me andare nello Spazio è stato come cercare la chiave di volta di un progetto di vita – racconta Cristoforetti nell’incontro in streaming – dare il senso a ritroso alle cose che avevo fatto nella mia vita, a quello per cui mi ero impegnata e a tutto ciò che avevo imparato che nel mio libro chiamo ‘lungo apprendistato’ di astronauta, ma anche di donna, di essere umano che ha avuto un suo compimento nel momento in cui sono arrivata nello spazio. Nel libro apro il capitolo in cui arrivo nello spazio proprio citando Calvino e ‘Le città invisibili’“.
Sulla Stazione Spaziale “è un continuo gioco di vicinanza e lontananza: la velocità ti permette di girare attorno alla Terra ogni 90 minuti. Io avevo la sensazione di abbraccio, ogni volta che facevamo un giuro avevamo la sensazione di aver abbracciato il pianeta. Ogni orbita poi si sposta leggermente e quindi, dopo un tot di orbite, hai davvero sorvolato quasi tutte le lande abitate del pianeta“.