Il nuovo coronavirus ha già provocato oltre 75.000 morti negli Stati Uniti a fronte di oltre 1,2 milioni di casi, ma gli esperti temono che il numero di vittime possa essere molto più alto a questo punto dell’epidemia, forse addirittura del 50%, riporta ABC News. Gli esperti stanno esortando i leader a prendere misure immediate per preservare i dati e i campioni medici, in modo che la scienza abbia la possibilità di determinare il numero preciso di persone decedute durante una delle più gravi pandemie della storia. “I decessi sottostimati in questa particolare epidemia stanno accadendo ovunque. È quasi inevitabile”, ha affermato il Dott. Daniel Lopez-Acuna, epidemiologo ed ex funzionario dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).
Calcolare il numero preciso di decessi a causa del Covid-19 è tremendamente complicato per tutta una serie di motivi, ma epidemiologi, patologi, medici legali e autorità locali, statali, federali e globali hanno dichiarato ad ABC News che il fattore più importante nel determinare un preciso bilancio nazionale dei decessi è condurre più test. Ma le carenze di kit per i test nelle città e negli stati americani implicano che solo i pazienti chiaramente sintomatici vengono attualmente testati in molte località. Inoltre, negli USA non c’è un sistema nazionale uniforme per indagare sui decessi e fino a poche settimane fa, gli USA contavano solo gli americani che erano risultati positivi in laboratorio, prima o dopo la morte. Fuori dal bilancio sono lasciate le persone decedute senza essere testate e quelle morte in casa o in altre strutture non sanitarie prima che potessero richiedere assistenza medica.
A compromettere ulteriormente un preciso bilancio nazionale arrivano le nuove analisi che suggeriscono che il virus si è diffuso negli USA molto prima di quanto si credesse in precedenza. Il primo decesso conosciuto finora a causa del Covid-19 in California è quello di Patricia Cabello Dowd, 57 anni, deceduta il 6 febbraio per complicazioni cardiache, che successivamente è stato dimostrato siano state scatenate dal coronavirus. La morte di Dowd è avvenuta 3 settimane prima dei primi decessi americani legati al virus precedentemente identificati. Nuovi dati sulle chiamate d’emergenza per arresto cardiaco suggeriscono che la catastrofica epidemia nella città di New York probabilmente sia iniziata nei quartieri Queens e Brooklyn a metà febbraio.
Gli esperti, dunque, stanno facendo i conti con una comprensione del modo in cui il coronavirus attacca il corpo che è sempre in evoluzione. Inizialmente, si credeva attaccasse principalmente i polmoni, ma nuovi studi suggeriscono che è un pericolo quasi per ogni organo. Secondo gli esperti, molte persone come Dowd, decedute per una complicazione non respiratoria del Covid-19 all’inizio dell’epidemia, prima che il suo impatto diventasse evidente, potrebbero non essere mai conteggiate. Negli USA, sono state testate più di 8 milioni di persone finora, circa il 2,5% della popolazione totale. Per gli esperti, è una cifra più alta di quella della maggior parte delle nazioni ma molto più bassa a livello pro capite di quello che dovrebbe essere nel Paese. In ogni caso, questi test sono principalmente concentrati sulle persone in vita, mentre gli esperti sostengono che anche i conteggi dei decessi in tempo reale o quasi reale possono aiutare le autorità sanitare a combattere il coronavirus.
Studi precedenti di altre recenti epidemie suggeriscono che il numero reale di decessi a causa del Covid-19 molto probabilmente è drammaticamente più alto degli oltre 75.000 registrati finora. Un’analisi dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) dell’epidemia dell’influenza suina H1N1 negli USA nel 2009-2010 ha concluso due anni dopo che il bilancio reale probabilmente è stato 15 volte più alto delle cifre ufficialmente registrate. Ma per gli scienziati, l’attuale pandemia di coronavirus ha una portata totalmente differente. “Non ho mai visto, nessuno di noi ha mai visto un’infezione come Covid-19, che ha letteralmente fermato il mondo”, ha dichiarato il Dott. Alex Williamson del College of American Pathologists.
Il National Center for Health Statistics (NCHS) è la principale agenzia responsabile delle statistiche sanitarie americane. A causa della mancanza di un sistema uniforme a livello nazionale, il sistema dell’NCHS è in ritardo di circa due settimane nel riportare i dati, afferma il Dott. Robert Anderson, direttore delle statistiche di mortalità. L’1 maggio, i CDC hanno riconosciuto in un bollettino che quasi il 40% dei decessi americani non sono ancora riportati all’agenzia federale entro 10 giorni. L’NCHS riporta 23.500 vittime del Covid-19 nel periodo dall’1 marzo all’1 aprile, ma i ricercatori di Yale che hanno analizzato i dati di mortalità disponibili pubblicamente hanno riportato ad ABC News di aver trovato che il Paese ha avuto 36.000 morti in più di quanto normalmente atteso per questo periodo dell’anno, suggerendo che il bilancio dei decessi potrebbe essere circa 1,5 volte più alto rispetto a quanto ufficialmente riportato.
Mentre la pandemia prosegue in tutti e 50 gli stati americani e nel resto del mondo senza protocolli uniformi, il bilancio ufficiale delle vittime è difficile persino da stimare. Ma non è un problema solo degli Stati Uniti. “Anche confrontando i rapporti di diversi Paesi, ti devi chiedere: Stanno riportando solo i decessi in ospedale? Solo le persone che è sicuro abbiano il Covid-19? Quali test hanno utilizzato? E i decessi che si verificano altrove, nelle case di riposo e a casa? Sono conteggiati?”, spiega William Hanage, epidemiologo della T.H. Chan School of Public Health dell’Università di Harvard.
I decessi legati al Covid-19 in ambienti non ospedalieri, prevalentemente case di riposo e decessi in casa, stanno alimentando i bilanci di alcune regioni degli USA e di altri stati del mondo. Circa la metà dei decessi in Europa potrebbe essere avvenuta nelle case di riposo. Per esempio, quando la Francia ha aggiunto le case di riposo, il suo bilancio nazionale è aumentato del 40%, secondo il Wall Street Journal. Gli Stati Uniti attualmente non stanno conteggiando i decessi nelle case di cura a livello nazionale, ma si stima che migliaia di persone siano morte in queste strutture per motivi legati al coronavirus. Solo nelle scorse settimane, i CDC hanno iniziato il processo di preparazione per incorporare i decessi nelle case di riposo al bilancio totale e a metà aprile è stato chiesto a tutti gli stati e territori americani di iniziare a conteggiare anche i decessi sospetti, non solo quelli confermati in laboratorio.
Secondo gli scienziati della Yale School of Public Health, il vero bilancio delle vittime negli stati di New York e New Jersey potrebbe essere fino a 3 volte più alto del bilancio ufficiale di vittime confermate. “Alcuni stati, come Florida e Pennsylvania, potrebbero aver perso i decessi all’inizio e potrebbero sottostimare le vittime in misura considerevole attualmente. Altri stati, come Washington, hanno una stima precisa della mortalità del virus pandemico a causa di un intenso controllo”, hanno concluso gli esperti. Molti stati americani sono troppo sopraffatti dall’epidemia o troppo carenti di attrezzature per eseguire test post mortem. E anche le aree in grado di includere i decessi probabili e sospetti a causa del Covid-19 affrontano grandi sfide a causa della poca comprensione della malattia, per esempio per quanto tempo i morti possono ancora trasportare la malattia.
Inoltre, il fattore finale che pregiudica un completo bilancio delle vittime del Covid-19, secondo gli esperti, è che molti, se non la maggior parte delle persone decedute aveva almeno un’altra patologia cronica che ha contribuito ai decessi, in particolare obesità, diabete e ipertensione. Ma quale fattore ha causato la morte? “Questa è la domanda d’oro: chi è morto con il Covid-19 e chi è morto di Covid-19? È quello che ancora non sappiamo”, ha concluso Williamson.