Distretto del fiume Po: situazione “a rischio” con portate fino al 45% in meno rispetto alla media stagionale

Nei prossimi giorni, in tutte le sezioni principali del fiume Po, l’andamento previsto delle portate e dei livelli idrometrici è caratterizzato da un progressivo esaurimento
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L’Autorità Distrettuale del Fiume Po – come concordato coi partner nel corso dell’ultimo Osservatorio Permanente sulle Crisi Idriche – ha diramato nella mattinata di oggi una nota di medio periodo volta ad approfondire l’andamento idrologico nell’intero comprensorio distrettuale tenuto conto delle mutate condizioni meteorologiche degli ultimi 15 giorni, delineando così lo scenario complessivo fino al prossimo Osservatorio che il Segretario Generale Meuccio Berselli ha convocato per l’11 Giugno p.v.
Nel periodo esaminato va evidenziato come le precipitazioni cadute abbiano concesso una temporanea tregua alla scarsità idrica manifestata fino all’inizio del mese di Maggio dopo 4 mesi di quasi totale assenza di piogge incrementando i livelli delle portate del Fiume Po nelle diverse sezioni considerate e contribuendo, al contempo, al riempimento dei grandi laghi alpini. Laghi che, ad oggi, stanno svolgendo il fondamentale ruolo di serbatoi di risorsa idrica risultando invasati per una percentuale che supera il 96% della loro capacità.
Proprio in quest’ottica infatti – come suggerito dallo segreteria tecnica distrettuale coordinata dall’ingegner Silvano Pecora nell’incontro di inizio Maggio e soprattutto grazie alla puntuale e proficua attività dei Consorzi che regolano i flussi dei laghi – si è potuto garantire, come ad esempio nel caso del Lago Maggiore (mediante l’invasamento del bacino a quota 1,35 metri sullo “0 idrometrico” di Sesto Calende), un approvvigionamento di oltre 156 milioni di metri cubi di acqua che rappresentano oggi la garanzia più immediata per i territori di valle.
Considerando questi elementi positivi e potendo contare anche su una buona ricarica delle falde sotterranee occorre però rilevare che l’arco temporale fino all’11 di Giugno (fatto salvo un leggero peggioramento con possibili precipitazioni a macchia di leopardo e dunque di scarsa entità tra l’1 e il 2 del prossimo mesepresenta seri rischi potenziali di crisi anche in relazione all’aumento delle temperature e al contestuale avvio dell’intensa attività di prelievo stagionale.
Le previsioni distrettuali stimano che in corrispondenza del prossimo Osservatorio Permanente sulle Crisi Idriche (fissato per giovedì 11 Giugno) le portate del Grande Fiume potrebbero attestarsi ad una quota fino al 45% al di sotto della media del periodo. Ed è per questo che lo scenario si conferma di criticità media con precipitazioni (possibili) e dunque a rischio, da seguire con grande attenzione e monitoraggio costante fino al prossimo incontro.

PORTATE E LIVELLI IDROMETRICI DEL FIUME PO
Nel mese di maggio, a seguito degli eventi osservati di precipitazione e le conseguenti risposte dei bacini idrografici in tutto il territorio distrettuale, le portate del fiume Po alle principali sezioni idrometriche evidenziano valori mensili confrontabili con le medie di lungo periodo.
In particolare, alla sezione del Po a Pontelagoscuro il valore di portata giornaliera è stato pari a 2033 m3/s il 24 maggio u.s. mentre nel lungo periodo il valore medio mensile è di 2011 m3/s.
Nella sezione di Cremona si segnala in data odierna un livello idrometrico di -3.90 m superiore al minimo storico (luglio 2005) pari a -7.80 m sullo zero idrometrico; anche a Boretto si registra un’altezza idrometrica (0,38 m) superiore al minimo storico (-4.50 nel luglio 2015).
Nei prossimi giorni, in tutte le sezioni principali del fiume Po, l’andamento previsto delle portate e dei livelli idrometrici è caratterizzato da un progressivo esaurimento, interrotto temporaneamente da alcune precipitazioni previste all’inizio del mese di giugno, per poi riprendere una graduale e costante diminuzione, risultando agli inizi del mese valori di portata significativamente inferiori alle medie di riferimento per il mese di giugno.

INTRUSIONE SALINA
Stante le attuali portate del fiume Po a Pontelagoscuro, l’intrusione salina nei rami del Delta risulta ancora limitata dai valori di portata osservati e previsti.

VOLUMI INVASATI NEI BACINI MONTANI
I volumi di acqua invasati nei bacini montani alpini oggetto di monitoraggio sono pari a circa 620 milioni di mc (17 maggio 2020).
In termini percentuali si tratta di poco meno del 39% del volume massimo invasabile nel distretto del Po (pari a oltre 1600 milioni di mc). Il dato è di poco superiore alla media dei valori storici misurati dal 1997 al 2019 riferiti allo stesso periodo.

NEVE
L’accumulo nevoso del periodo, pur in diminuzione, si attesta su valori maggiori di circa l’8% rispetto alla media degli ultimi anni.

VOLUMI INVASATI NEI LAGHI REGOLATI
Alla data odierna, i volumi di acqua attualmente invasati nei grandi laghi regolati (Maggiore, Como, Iseo, Idro e Garda) sono pari a circa 11162 Milioni di mc.
In termini percentuali si tratta di quasi il 96% circa rispetto al volume massimo invasabile.
Il dato è pari a quasi il 14% in più della media storica dei valori di volume invasato nel periodo.
In particolare, nel caso del Lago Maggiore, la richiesta al Consorzio del Ticino di incrementare il volume accumulato nel lago ha consentito, tra il 7 e il 20 maggio, l’innalzamento del livello del lago da +63 a +127 cm sullo zero idrometrico, con un incremento di circa il 57% del volume invasato (da 325 a 509 Mm3).

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