In Thailandia, gli elefanti vengono sfruttati in alcuni centri, chiamati camp, per intrattenere e divertire i turisti. Ma ora con lo scoppio dell’emergenza coronavirus, i flussi dei turisti sono calati e la crisi ha colpito il settore, lasciando così gli esemplari dei camp “disoccupati”. Se da un lato questa è una buona notizia riguardo al loro sfruttamento, il rovescio della medaglia è che ora questi animali rischiano di morire di fame.
Oggi, senza aiuti governativi e senza più entrate economiche, i padroni dei camp, i domatori e i proprietari dei pachidermi non sanno più come comprare il cibo per sfamarli. In molti decidono di rientrare nei villaggi nella speranza di trovare cibo, affrontando viaggi di centinaia di chilometri con i loro elefanti, come dimostrano le foto della gallery scorrevole in alto e il video in fondo all’articolo.
Tante le associazioni ambientaliste che stanno intervenendo per aiutare in questa situazione di emergenza e sfruttare allo stesso tempo l’occasione per combattere lo sfruttamento di questi elefanti e supportare il cambio di business dei camp. L’obiettivo è trasformare questi luoghi in riserve dove gli elefanti possano vivere liberi e lontano dallo sfruttamento degli uomini. Save Elephant Foundation sta aiutando i proprietari e domatori di elefanti tornati nei villaggi a coltivare la frutta e la verdura di cui hanno bisogno gli animali.