Un team internazionale di ricercatori potrebbe avere trovato evidenze in relazione ad una nuova classe di esplosioni cosmiche, le Fast Blue Optical Transients (FBOTs): si tratta di deflagrazioni molto singolari che sembrano presentare caratteristiche simili alle supernove e alle esplosioni di raggi gamma (GRB) e allo stesso tempo però ne differiscono.
Lo studio, pubblicato su Astrophysical Journal Letters e sull’Astrophysical Journal, si basa su due eventi astronomici relativamente recenti, insieme a uno osservato 2 anni fa: “Nel 2018 è stato osservato AT2018cow, un oggetto che presentava luminosità insolita e discontinua, simile ad altri eventi avvenuti nel 2016 e 2018 a 500 milioni e 3,4 miliardi di anni luce dalla Terra, chiamati rispettivamente CSS161010 e ZTF18abvkwla. Due squadre di astronomi hanno seguito le scoperte grazie al Karl G. Jansky Very Large Array (VLA) della National Science Foundation, il radiotelescopio Giant Metrewave in India e usato l’osservatorio a raggi X Chandra della NASA“, ha spiegato Anna Ho, del California Institute of Technology, autrice principale dello studio su ZTF18abvkwla.
“CSS161010 ha rilasciato una quantità talmente inaspettata di materiale nello spazio interstellare (pari a circa la metà della velocità della luce) che ci sono voluti due anni per comprendere cosa stessimo osservando“, ha precisato Deanne Coppejans, della Northwestern University.
Gli astronomi ipotizzano che gli eventi appartengano a una nuova classe di esplosioni, che si verificherebbero quando un sistema binario con una stella molto più massiccia del Sole raggiunge la fine della sua vita e non riesce ad innescare la fusione atomica: “La fase iniziale dei FBOTs è simile a quella delle supernove, quando il disco di materiale che si forma attorno alla stella morente viene rilasciato nello spazio interstellare a velocità elevatissime, provocando esplosioni di raggi gamma. A differenza di questo processo, però, il disco di materiale negli FBOTs è composto da materiale pesante, probabilmente prelevato da un compagno binario della stella, che quando viene colpito dall’onda esplosiva rende la luce visibile estremamente luminosa e pulsante, producendo emissioni radio“, hanno spiegato gli studiosi.