Per 3 italiani su 4 fiori anticrisi per la Festa della Mamma

Dopo un lungo periodo di lockdown – sottolinea la Coldiretti – la Festa della mamma è il primo appuntamento per esprimere i propri sentimenti con un gesto tradizionale
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Tre italiani su quattro (75%) che fanno regali per la festa della mamma scelgono un mazzo di fiori o una pianta che quest’anno in piena pandemia battono nettamente cioccolatini (12%), gioielli o bigiotteria (12%) o capi di abbigliamento (1%) in occasione della tradizionale ricorrenza. E’ quanto emerge da un sondaggio on line effettuato sul sito web della Coldiretti che ha promosso nel week end iniziative nei mercati degli agricoltori in tutta Italia consultabili sul sito www.campagnamica.it  dal Veneto alle Marche, dall’Abruzzo alla Puglia, dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Calabria alla Lombardia fino a Roma in via San Teodoro 74 con il regalo a tutte le mamme di un fiore e l’opportunità di una offerta libera per sostenere l’iniziativa la spesa sospesa a favore delle famiglie più bisognose.

Dopo un lungo periodo di lockdown – sottolinea la Coldiretti – la Festa della mamma è il primo appuntamento per esprimere i propri sentimenti con un gesto tradizionale particolarmente apprezzato dagli italiani come dimostrano i risultati del sondaggio. Tra i regali floreali che sono tra i più svariati tipi – spiega la Coldiretti – prevalgono rose, bouquet vari e lilium, e tra le piante begonie, gerani e azalee.

Una boccata di ossigeno per uno tra i settori più colpiti dall’emergenza Coronavirus e dalle limitazioni poste al commercio per effetto della chiusura forzata con l’Italia che – sottolinea la Coldiretti – rischia di perdere i propri primati nel mondo dopo il record per le esportazioni florovivaistiche nel 2019. Il danno stimato dalla Coldiretti nel 2020 per il settore florovivaistico è pari a 1,5 miliardi di euro dovuto a problemi sull’export, con blocchi al confine ed in dogana di tanti paesi Ue ed extra-Ue, ritardi e problemi nel trasporto su gomma, la chiusura dei canali distributivi ma anche il divieto di cerimonie come battesimi, matrimoni, lauree e funerali che ora riprendono ma con forti limitazioni e la cancellazione di tutte le manifestazioni fieristiche dedicate agli appassionati. Il risultato – precisa la Coldiretti – è stata la perdita di fiori e piante appassiti e distrutti nei vivai in Italia. Il settore è uno dei più belli e amati del Made in Italy dove – rileva la Coldiretti – sono impegnate 27mila imprese con circa 200mila posti di lavoro che ora si trovano in gravissime difficoltà.

Con la Fase 2 tornano progressivamente i fiori anche negli oltre 15mila cimiteri italiani dopo due mesi di chiusura forzata che ha impedito la visita degli italiani ai propri cari defunti. Gli effetti della pandemia coronavirus – sottolinea la Coldiretti – sono stati resi ancora più dolorosi dalla necessità per i congiunti di rinunciare al culto dei propri cari e molti italiani colgono proprio l’occasione della ricorrenza per fare visita alle proprie mamme.

Il settore – secondo la Coldiretti – ha bisogno di misure urgenti per dare liquidità alle aziende senza la quale non potranno essere avviati nuovi cicli colturali per la ripresa delle attività commerciali normali che si stima, visto il decorso dell’emergenza sanitaria e la stagionalità del settore, non avverrà prima di settembre. Le aziende sono inoltre molto preoccupate per tutte le scadenze normative, fiscali e non, per la gestione dei dipendenti e l’eventuale accesso agli ammortizzatori sociali, elementi che rischiano di dare ulteriori problemi. Bisogna ora far ripartire il settore, l’export e promuovere l’acquisto di piante e fiori italiani, anche rilanciando e prorogando – conclude la Coldiretti – una misura importante come il Bonus verde.

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